Colloquiale n°7 con Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti

Il 18 maggio del 2010 ci lasciava il “chierico organico”, Edoardo Sanguineti. Per ricordarlo [dia•foria vuole lasciare una traccia in rete (che risulta assente, se non in un breve articolo della rivista Aeolo) della presenza di Sanguineti a Viareggio e Lido di Camaiore proprio cinque anni fa.

A metà del 2009, presso l’Amadeus Cafè di Lido di Camaiore, trovai disponibilità a ospitare una serie di quattro eventi culturali. Avremmo probabilmente trovato spazio anche in sedi istituzionali (al tempo la circoscrizione Lido di Camaiore era piuttosto aperta a questo tipo di proposte), ma preferii scegliere un luogo meno ufficiale, per tentare una formula che portasse un pubblico più eterogeneo e non il solito codazzo di tromboni o sedicenti ‘acculturati’ e per altri motivi pratici, ma ovviamente andammo incontro ad altre problematiche. Si scelse di fare un evento al mese, da febbraio a maggio, in forma di ‘aperitivo letterario’, il sabato dalle 11.00 alle 13.00. La manifestazione si chiamò “Deus ex Ama” e gli incontri furono questi:

– sabato 13 febbraio 2010, Edoardo Sanguineti “Poesia e musica”
– sabato 20 marzo 2010, Giancarlo Majorino “Viaggio nella presenza del tempo 1969-2007”
– sabato 17 aprile 2010, Franco Pagliarulo “Shodo, la scrittura e il copro”
– sabato 15 maggio 2010, Paolo Albani “Poesia, scrittura ed altre anomalie”

 

Come entrammo in contatto con Edoardo Sanguineti?
Contattai l’amico e artista Carlo Battisti per proporgli la moderazione dei quattro eventi e fu grazie a lui che riuscimmo a coinvolgere Sanguineti. Per ricostruire la dinamica dei fatti, queste sono le parole dello stesso Battisti:

"Tutto ebbe inizio durante la festa che, nell'agosto del 2009, chiuse la mostra che il gallerista lucchese Claudio Poleschi organizzò al Fienile di Viareggio per Abramo Franceschini nella ricorrenza della morte del di lui babbo Umbertino. Io, presente in quella occasione come artista invitato alla mostra, nonché vecchio amico di Umbertino, incontrai ad un tavolo il Maestro Carrista Alessandro Avanzini. Parlando dei nostri rispettivi programmi di lavoro, venni a conoscenza che per il Carnevale 2010 lui stava allestendo un carro che si sarebbe chiamato Alfabeti Apocalittici per il quale aveva tratto ispirazione dalla omonima mostra di Enrico Baj tenutasi a Pietrasanta nel chiostro di S. Agostino e, come Baj aveva strutturato la mostra ispirandosi all'omonimo testo di Edoardo Sanguineti, Alessandro avrebbe utilizzato i testi di Sanguineti facendoli recitare, durante le sfilate, da un declamatore che avrebbe avuto posto in primo piano sul carro. L'idea di Alessandro mi affascinò subito: io come patafisico di vecchia data conoscevo, attraverso Tania Lorandi, Enrico Baj e ammiravo Edoardo Sanguineti. Proposi immediatamente ad Avanzini di progettare la grafica dei volantini che sarebbero stati distribuiti intorno al carro durante i corsi e che contenevano i testi, arricchiti da lettere dell'alfabeto di carattere patafisico appositamente disegnate, degli alfabeti sanguinetiani. Ci trovammo d'accordo e, a quel punto, ventilai ad Alessandro l'idea di tentare un invito a Sanguineti, che non conoscevo direttamente ma con il quale avevo un contatto, per averlo come ospite durante una delle sfilate del Carnevale.
In un periodo non molto successivo mi fu proposto dall'amico Daniele Poletti di assumere l'incarico di moderatore in una serie di dibattiti-incontro presso il caffè Amadeus di Lido di Camaiore, incontri dei quali Daniele fu l'ideatore e l'organizzatore: la scaletta prevedeva presenze tipo Marco Travaglio, Emma Dante, Igles Corelli ed altri (all'insegna della varietà della proposta culturale). Alcuni degli invitati aderirono altri declinarono. Dovendo io contattare Sanguineti per l'invito al Corso Mascherato proposi a Poletti di richiedere al professore se fosse disponibile per allargare la sua presenza oltre il carnevale e partecipare, il sabato mattina, ad uno degli incontri dell'Amadeus.
Daniele aderì con entusiasmo ed io scrissi al professore una lettera nella quale lo invitavo ai due eventi avendo cura di non far apparire le cose più importanti di quanto fossero: mi rispose una gentile e bella lettera nella quale mi poneva due semplici ed ingenue (come era, del resto, lui...) condizioni: che era abituato a viaggiare con Luciana (sua moglie) e, quindi, sarebbe venuto solamente in sua compagnia e che lo andassimo a prendere alla stazione perché non guidava l'auto. Non chiese compensi né altro. Naturalmente promettemmo senza difficoltà ciò che chiedeva."
Lettera di Sanguineti in risposta a Battisti
Lettera di Sanguineti in risposta a Battisti


Venni poi a sapere che il professore aveva diversi problemi di salute (al tempo si muoveva con due stampelle) e che aveva deciso, d’accordo con Luciana, di partecipare a più eventi possibile e di spostarsi per l’Italia e l’Europa di buona lena. Questo non influì e non influisce minimamente sull’importanza del suo intervento a Lido di Camaiore: furono due ore serrate di ricordi, riflessioni e aneddoti, con almeno due momenti di vera commozione, quando Sanguineti ricordò l’amico Luciano Berio e il padre putativo Marx. Purtroppo della mattinata non rimane alcun documento, Carlo Battisti impostò la chiacchierata prima di tutto sulla politica, per poi toccare poesia e musica, come preventivato. La commozione del professore si rinnovò nella video intervista quando, di nuovo, spuntò fuori il nome di Marx e questa volta di Dante. Particolare che mi colpì incredibilmente, perché nel caso di Berio l’emozione si giustificava per il legame con la persona cara scomparsa, ma per Marx e Dante? Capii che mi trovavo di fronte a un raro e reale caso di consustanzialità tra vita e letteratura.

"Fu ospitato all' Albergo Alba sul Mare di Lido di Camaiore a cura dell'organizzazione incontri Amadeus. L'incontro all'Amadeus, che era così pieno di persone che molti restarono ad ascoltare fuori del locale, fu davvero commovente: con Sanguineti parlammo di musica, della quale era un attento e colto amante nonché critico, ovviamente di poesia e di letteratura ma, anche, di politica: era troppo golosa l' opportunità di scoprire cosa sosteneva la granitica convinzione che animava quest'uomo, e cioè che l'unica soluzione ai problemi che affliggevano la nostra società fosse nella applicazione immediata e totale di ciò che aveva predicato il materialismo storico... Rispose a tutte le domande, firmò dediche sul frontespizio dei suoi libri a chiunque glielo chiedesse: insomma confermò come alla grandezza sia sovente associata una inaspettata umiltà e disponibilità."

 

Pranzammo, noi e i nostri famigliari ed amici, insieme all'Amadeus: il pranzo fu gentilmente offerto dal Sig. Andrea Zannoni, uno dei titolari del locale.

 

 

"La generosità di Sanguineti fu confermata quello stesso pomeriggio nel quale, dietro richiesta di Daniele, si rese disponibile per una lunga videointervista che toccava e approfondiva molti dei temi della mattina e particolarmente, visto l' interesse precipuo di Daniele, quelli inerenti la poesia. L'intervista si svolse nel mio studio e ci furono momenti di autentica commozione: in quest'uomo straordinario che ricordava episodi di grande intensità e in noi nell'esserne fatti partecipi."

 


Alcuni mesi dopo la morte di Sanguineti, scrissi questi versi per ricordarlo e ringraziarlo.

Gemitìo quatriduano
per Edoardo Sanguineti

Hic quem Creticus edit
Daedalus est laberinthus
de quo nullus vadere
quivit qui fuit intus
ni Theseus gratis Adriane
stamine iutus
(Duomo di S.Martino – Lucca)

Luogo è questo, dove non si ebbe mai la lingua stucca
tegumentale boccale nullus vadere quivit se non
attraversando gli ontaneti del chiericato.
Il sangue è cattivo per mescolarsi alle ore e le dita
quattro foglie d’abbandono preterite
ossità siamo nei giorni lo sfrido del tempo.
Non forte il vento ma così freddo sulla fronte
affaticata dall’ombra si imprime il rosario della vecchia
cieca che sgrana i fagioli
scritti benedicendo l’incerto poi.

Annusi in un sottoscala di parole le lontananze
non date ancora, sfiorati ogni giorno gli aneti sfiorati
e densi abissi di palpebre laberinthus nel balbettio dell’occhio.
Qui fuit intus non poté uscirne che per un tiro di lettere
si dipana in retta il labirinto, il filo a piombo non indichi
le pareti ma la direzione                 spiaggiatura
fetiposto irraggiamento.

(Daniele Poletti)

 

 

Un ringraziamento a Carlo Battisti per la ricostruzione delle dinamiche che, ahimè, si stavano affievolendo nella mia mente.

 


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