Dopo la breve segnalazione/recensione del libro di Giulio Marzaioli “Arco rovescio”, torniamo su BENWAY SERIES a ritroso, in particolare sull’uscita n°2 (maggio 2013), con il libro di Michele Zaffarano “Cinque testi tra cui gli alberi (più uno)”. BENWAY SERIES è un progetto editoriale dedicato alle scritture di ricerca, che nasce nell’aprile del 2013 ad opera di Michele Zaffarano, Giulio Marzaioli, Mariangela Guatteri, Marco Giovenale. Leggendo l’about del blog: “La serie di Benway forma un tracciato. Il tracciato è orientato, non predefinito. Ogni orientamento presuppone la ricerca di un luogo. La ragione di Benway sta nella ricerca.” (e più dettagliatamente la scheda in pdf), si evince la voglia e la necessità di mostrare e far conoscere un percorso alternativo, finora quiescente o meglio sommerso, alla scrittura poetica nostrana. Anzi alla “scrittura” tout court, in quanto BENWAY, pare, non fa distinzioni di genere: la “scrittura” è l’oggetto che verrà affrontato, analizzato, torto e ritorto, nelle sue più diverse forme, … Continua a leggere →
Archivio tag: Pierfrancesco Biasetti
Dopo la pubblicazione di “Postumi dell’organizzazione” di Andrea Leonessa il primo di novembre, dedichiamo oggi un post al saggio breve che Pierfrancesco Biasetti ha scritto per la silloge. Il testo completo è incluso, insieme a una nota di Gian Ruggero Manzoni, nell’ebook “Postumi dell’organizzazione”, che potete leggere o scaricare da Biblioteca di f l o e m a. Ancora una volta il post sarà arricchito da alcuni lavori dell’artista tedesca Diana Lange, che ringraziamo per avere concesso l’uso delle immagini. Centoventi giornate La notte di Ognissanti ho organizzato un sussulto vaporoso, un turibolo-party (…Te lo giuro, era chiaro con cosa dovessi presentarti) dove ognuno spargeva quel cazzo che voleva e vinceva la puzza che non andava e fu Warzone 2100, esatto, lo strategico per Playstation che risuscita un po’ come, sappiamo, non converrebbe ai morti ovvero con il ricordo di una missione a tempo ed una terra desolata abitata da gente così … Continua a leggere →
Andrea Leonessa è il primo poeta giovane, anzi giovanissimo, che ospitiamo su floema. Di quella generazione, gli anni’90, pienamente consustanziale al digitale e alla rete. La sorgiva di questa educazione digitale, compromessa da esperienze di musica estrema noise/industrial e da altre sperimentazioni raw di grafica e video, è una scrittura che parte dall’oralità e si raffina in un dettato speculativo che ha come coordinate ristrette quelle della casa (Le case saranno un argomento, una carne… – Saturno) e in particolare della camera da letto. Un novello Xavier de Maistre, che osserva, assorbe, considera il mondo, anche fuori dalla sua camera, ma che ha l’urgenza di ricodificare tutto nel luogo della certezza delle coordinate e delle dinamiche (la casa appunto o la camera). Anzi, si percepisce l’ansia di un’attenuazione, di un filtro sul reale che Leonessa, per l’ossessione della perdita del controllo, attua … Continua a leggere →
“…l’arte e l’epos greco […] continuano a suscitare in noi un godimento estetico e costituiscono, sotto un certo aspetto, una norma e un modello inarrivabili.” Karl Marx: “L’arte greca e la società moderna” (Grundrisse, 1857-1858) Nella società in cui viviamo, dove è più facile abbattere un albero per costruire un marciapiedi o un rondò, invece che girargli intorno, mantenendo l’erettile architettura, f l o e m a si propone di mostrare ciò che la sega, se meglio adoperata, poteva evitare: la sezione di un tronco. Nessuna postura pseudofuturista o rivoluzionaria, sappiamo di essere piccoli e forse minoritari, ma ciò che ci spinge a ritagliarci uno spazio nel mare magnum della rete e della cultura nazionale e oltre è la necessità di mostrare che “si possono suonare le foglie”, e lo si può fare probabilmente anche grazie a ciò che sta dentro il tronco. Il floema, detto anche tessuto cribroso o … Continua a leggere →