cordature < = > Daniele Bellomi

  esoforie recito piano la riga dov’è squarciata pensando alla cartache si rompe se gira, e gira, e gira, e gira ancora, se strizzando,se le mani degli altri non ci fanno caso, se capita un altro problema agli occhi, se vedi che strizzando la voce si perde contatto, tramite col mondo, con gli occhi riposti e chiusi, con il testo che non si è fatto ancora vedere, con chi ascolta che è ancora lì, mentre circola la noia, non è chiaro l’intreccio che fa a pugni con l’esterno, e se così, parlando, si allude  a qualcos’altro, a un paradosso, magari, se stiamo parlando puoi vedere come tutto gira, se gira ancora, e gira, ci costringe ad indossare occhiali, a lasciarli fluttuare su sfondi più chiari, se la vista gira e vuole convergenza, se dicendo piano la riga o il verso appena ricomposto, con la vista che rigira le cose, se gira e gira e finisco ad aver paura dei gesti con cui rovescio sempre … Continua a leggere →