SUONO PROSSIMO, RASSEGNA DI ARTI SONORE seconda edizione

suono prossimo  II

rassegna di arti sonore

 

 

Primo concerto 02/09/2016

 

 

Venerdì 2 settembre alle ore 21:00 presso il chiostro di S.Agostino a Pietrasanta avrà inizio la seconda edizione di suono prossimo, rassegna di arti sonore organizzata da Lisca Records e Nub Project Space con [dia•foria in veste di media partner. Il palinsesto è stato curato scegliendo artisti che operano nella ricerca musicale secondo parametri che corrispondono all’eclettismo, ovvero ad un utilizzo di tecniche appartenenti a schemi teorici diversi, e all’integrazione, che riguarda invece la capacità di avvalersi di un modello teorico ben sperimentato, da affiancare ad altri modelli che possono offrire una visione diversa, per espandere la mutevolezza del suono. La prima serata vede come protagonisti i toscani Lieutenant Murnau e il duo Lettera 22, di cui di seguito potete leggere le biografie.

 

 

Lieutenant Murnau

Nella tradizione sotterranea che dalle identità collettive di Monty Cantsin e Luther Blissett arriva fino ad Anonymous, Lieutenant Murnau è un “nome multiplo” adottato tra il 1980 e il 1984 dal networker toscano Vittore Baroni e da diversi operatori che hanno realizzato dischi e cassette (in Italia, Paesi Bassi, Germania, Belgio, Regno Unito) “senza suonare una sola nota”. Brani di Lt. Murnau, spesso ottenuti con tecniche di cut-up ispirate all’opera di W.S. Burroughs e B. Gysin o manipolando originali “vinili preparati” in azioni di turntablism radicale fai-da-te, sono comparsi nei primi Ottanta anche in numerose antologie internazionali su disco e su nastro. Il nome e l’immagine di questo “gruppo fantasma”, tra i progenitori del “plagiarismo” sonoro (o plunderphonics) assieme a personaggi come John Oswald, l’artista fluxus Milan Knížák e il collettivo Negativland, derivano da una foto del regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau (autore del celebre Nosferatu) in divisa da tenente della Luftwaffe durante la prima guerra mondiale. Il progetto aperto ha circolato tramite fanzine autoprodotte, locandine di concerti immaginari e centinaia di maschere col volto di Lt. Murnau spedite in ogni angolo del mondo. Nel 1998, una selezione del repertorio di Lt. Murnau è stata rivisitata e rimontata nel cd Le Forbici di Manitù play & Remix Lieutenant Murnau, coprodotto dalle etichette Earthly Delights e Soleilmoon (UK/USA). In seguito, il “vampiro sonoro” Lt. Murnau è fuoriuscito dalla tomba in rare occasioni, con performance dimostrative e coinvolgendo il pubblico in rassegne di ricerca sonora come eXperimenta 3 a Piombino e Rumori a Viareggio (entrambe nel 2007).

Lieutenant Murnau

Lieutenant Murnau

 

 

 

Lettera 22

Mario Castro e Riccardo Mazza iniziarono il progetto Lettera 22 nel 2010 con la prima uscita “Negative Tongue”, un doppio nastro su Second Sleep, l’etichetta di Castro.
Nel 2011 uscirono “True Form” (LP, A Dear Girl Called Wendy) e “Lack Of Attention” (CD,Ljud & Bild Produktion), i loro primi veri e propri album, che ricevettero recensioni entusiaste per il loro peculiare mix di rumore, field recordings e looping.
Negli anni successivi approfondirono la loro esperienza nel campo sonoro cercando di sviluppare la loro personale visione della tradizione della musica concreta, sia attraverso strumenti digitali che analogici, per tracciare un ritratto della vita umana e dei paesaggi violati.

Le loro ultime uscite sono “General Tempo” LP su Second Sleep e doppio sette pollici prossimamente in uscita presso Holidays Records.

Durante questi anni hanno partecipato a diversi festival di musica sperimentale come il Norberg Festival, il Broken Flag Festival, Hideous Porta, Summer Scum e hanno suonato sia in date singole che durante un paio di tur in Italia e in Regno Unito.

Lettera 22

 

 

 

 

Venerdì 2 Settembre

Lieutenant Murnau

Lettera 22

ore 21:30, Chiostro di S. Agostino, sala dell’Annunziata

 

Sabato 17 Settembre

G. Altieri/C. Favaron

Metzengerstein

ore 21:30, Chiostro di S. Agostino, sala dell’Annunziata

Sabato 1 Ottobre

Alessandra Eramo

Gelba

ore 21:30, Chiostro di S. Agostino, sala dell’Annunziata

 

Suono Prossimo 2016

Suono Prossimo: tracce, edizione 2015

Nell’autunno 2015 i motivi di Suono Prossimo hanno incarnato nuovi stili nelle classiche strutture del chiostro di S.Agostino a Pietrasanta, avvolgendo il pubblico in un abbraccio fertilmente distopico. Il Festival di arti sonore, dopo il successo della scorsa edizione, ha acquisito una notorietà che ha permesso a Lisca RecordsNub Project Space di ripetere l’esperienza nella splendida cornice pietrasantina. La duplice anima del Festival sembra ormai delineata: sperimentazione e ricerca sonora legata agli artisti che interverranno, e collocazione temporale. L’edizione 2016 aprirà ufficialmente il 22 Aprile con un evento anticipatorio presso la “LaBottega” (Viale Apua, 188 Marina Di Pietrasanta) alle ore 21:00, con il trio di improvvisazione elettroacustica formato da Edoardo Ricci (sax), David Lucchesi (chitarra elettrica) , Devid Ciampalini (voce, percussioni, elettronica); tutti gli altri concerti si svolgeranno in Settembre con musicisti e date che verranno comunicati prossimamente.

Proponiamo di seguito un intervento di Vittore Baroni in merito all’edizione di Suono Prossimo 2015, una breve intervista a Umanzuki ed una videointervista a David Lucchesi, gli artisti hanno risposto a due semplici domande: 

-Parlaci del tuo progetto: come è avvenuto l’incontro, cos’è la tua musica, quali sono le dinamiche performative.

-Cosa significa per te sperimentare? In cosa consiste la ricerca nel suono e perché questa esigenza?

 

Suono Prossimo Edizione 2015
in attesa dell’edizione 2016

Sommarium di Vittore Baroni

 

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           Negli ultimi due decenni, il nostro modo di ascoltare e di conseguenza anche di concepire la musica è radicalmente mutato. L’evolversi di nuove tecnologie digitali per la produzione e circolazione di lavori audio ha modificato il nostro rapporto quotidiano con l’universo acustico, alterando sensibilmente l’ecosistema sonoro del pianeta, per ricordare un concetto caro al grande musicologo canadese Raymond Murray Shafer. Non solo la musica ci accompagna ventiquattro ore al giorno, rimandata da iPod, computer e telefono cellulare (oltre che da radio, tv e altri media abituali), ma si va sempre più ampliando e differenziando la tipologia dei luoghi deputati alla sua fruizione, non più limitati alle sale da concerto e alle discoteche (ad esempio, il suono è migrato in modo massiccio nelle gallerie d’arte, nei musei, nei bar, nei tanti “non luoghi” del paesaggio urbano). Per l’appassionato di musica, i contenuti di quelli che un tempo erano oggetti del desiderio da conquistare con impegno e sacrificio (i dischi da rintracciare e collezionare, spesso a caro prezzo), sono ora divenuti perlopiù comodamente accessibili in rete, in un fenomeno di condivisione generalizzato (legale e non) che ha generato al contempo effetti dilaganti di bulimia come di apatia culturale. L’eccesso di proposte musicali tendenti al costo zero, la saturazione del nostro “paesaggio sonoro”, ha abbassato la soglia d’interesse e sminuito il valore della creazione artistica. Similmente a come, nei lontani anni ’70, il critico Harold Rosenberg teorizzava della progressiva “s-definizione dell’arte”, assistiamo oggi, al termine di quello che Stefano Pivato ha definito Il secolo del rumore (Il Mulino, 2011), ad una rampante s-definizione del concetto di musica (dopo Cage, chi può più dire cosa è e cosa non è musica?) e al manifestarsi di diverse e più articolate relazioni tra la composizione, il suo creatore e il pubblico di riferimento. Caduti da tempo i confini tra musica colta e popolare, all’ascoltatore che non desidera conformarsi alle scelte delle classifiche di grande consumo è difatti sempre più richiesto discernimento e partecipazione, nel vaglio delle opere sonore da pescare nel mare magnum dell’offerta globalizzata come nelle modalità del loro consumo (le installazioni di audio art, un termine sempre più in uso dalla fine dei ’90, offrono spesso ad esempio possibilità di interazione e partecipazione diretta all’evento sonoro). Il supporto “fisico” della musica (cd, vinile, musicassetta o altro), dato da tempo per spacciato, sopravvive ancora in realtà nelle aree meno tecnologicamente sviluppate del pianeta così come all’interno di nicchie di audiofili, che non si accontentano della bassa fedeltà dei diffusi file Mp3 e che ancora desiderano apprezzare la composizione musicale nella sua accezione di prodotto culturale completo e autonomo, di cui è parte integrante una copertina col suo apparato di testi e immagini. In parallelo, la “smaterializzazione” del lavoro musicale, ridotto spesso ad un mero flusso di dati, ha stimolato di rimando un sensibile ritorno in auge della musica suonata e consumata dal vivo, filtrata dalle mani e dalla sensibilità di dj sempre più “musicisti” o proposta live su palchi grandi e piccoli, su pedane di bar e nelle più diverse situazioni non convenzionali (o perfino non legali, come nel caso di tanti rave non autorizzati).

              Dato un simile contesto in continuo flusso e trasformazione, costantemente in tensione tra comunicazione sonora diretta e multimediale, consapevole e indotta, chi può immaginare quali caratteristiche avrà il Suono Prossimo? La nascita di una “rassegna di arti sonore” a Pietrasanta è un evento singolare e degno di particolare attenzione, proprio per la quasi totale assenza in zona, negli ultimi decenni, di iniziative pubbliche incentrate sulla ricerca acustica. La storia della musica in Versilia e dintorni, in gran parte ancora tutta da scrivere, verte difatti da un lato sulle nostalgie per un glorioso passato classico-operistico, fortemente condizionato dalla presenza in loco del Maestro Giacomo Puccini, dall’altro su una radicata tradizione di raffinate e popolari forme d’intrattenimento “in lounge” (dalle notti calde della Bussola di Sergio Bernardini negli anni ’50-’60 alla lunga stagione della disco music). Molto più sporadiche, spesso limitate a rassegne di gruppi di base alle prime armi, le iniziative in ambito rock e jazz, se si esclude l’attività concertistica nei ’70 di alcuni club e spazi da tempo scomparsi come il noto Piper 2000, il circolo Hop Frog e il tendone circense di Bussola Domani. Poco o nulla è stato però finora programmato con riferimento agli ambiti dell’avanguardia più radicale, della musica contemporanea (elettronica e non) o della sperimentazione “colta”. Per trovare traccia di ricerche sonore di questo tipo, occorre arrivare fino ad esperienze recenti quali il festival Galaxia Medicea a Seravezza (che nel 2009 ha proposto, tra le altre cose, una mostra e convegno in tributo al pioniere della computer music Pietro Grossi) o la rassegna internazionale di audio art Klang! Suoni contemporanei curata nello stesso anno a Viareggio dall’associazione BAU, come pure (estendendo lo sguardo a province limitrofe) la manifestazione pisana Elettronica alla Spina, incentrata sulle nuove tecnologie ed esordita nel 2008 con la presentazione del rivoluzionario strumento digitale reactable.

              Un elemento che accomuna le tre rassegne menzionate è la partecipazione in concerto, in tempi diversi, dell’ensemble VipCancro, segno di un lavoro costante e ben radicato nella propria realtà geografica da parte del quartetto di sperimentazione elettroacustica pietrasantino, dal 2008 presente sulla scena musicale anche coi materiali (propri e di artisti affini) dell’etichetta discografica indipendente Lisca Records. Coerenti pertanto alle attività sviluppate su diversi fronti per oltre un lustro, i VipCancro in collaborazione con l’associazione culturale Nub Project Space hanno dato vita tra febbraio e marzo 2015 alla prima edizione della rassegna Suono Prossimo, presentando fianco a fianco autori ormai “storici” del panorama sperimentale nazionale (come Simon Balestrazzi, Gianluca Becuzzi, Edoardo Ricci, in passato al centro di progetti quali T.A.C., Limbo, Neem) e musicisti più giovani ma che già possono vantare un significativo bagaglio di esperienze. Non accadeva da cento anni – parafrasando il motto del concerto bolognese da cui prese le mosse il Nuovo Rock Italiano – e il pubblico versiliese ha mostrato di gradire la proposta di qualcosa di completamente diverso. “Oltre la musica, tra le categorie” è il sottotitolo rivelatore del volume Sound Art (Rizzoli NY, 2007) dedicato dal compositore e saggista Alan Licht alla storia delle ricerche sonore che si ibridano e si intrecciano ai più diversi linguaggi espressivi, lungo un solco già tracciato dalle avanguardie artistiche del primo Novecento. Musica (e oltre) è oggi anche un vecchio pianoforte abbandonato sulla riva dell’oceano (Annea Lockwood, Southern Exposure: Piano Transplant N.4, 2005), un pavimento tappezzato di dischi in vinile su cui il pubblico è invitato a camminare (Christian Marclay, Footsteps, 1989), due mini- amplificatori incerottati sopra gli occhi dell’ascoltatore (Rolf Julius, Music for the Eyes, 2003) o una trentina di carte da gioco applicate ad altrettanti leggii musicali disposti a spirale (Robert Filliou, Musique télépathique no.5, 1976-78), per citare solo alcuni tra gli infiniti esempi possibili. Nella Sala dell’Annunziata dello storico Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta e negli spazi del locale Lo Studio, un pubblico inaspettatamente folto e composito, salutarmente intergenerazionale, ha seguito con attenzione e interesse il denso (e non facile) percorso di ricerca della rassegna Suono Prossimo, in particolare incentrato su pratiche d’improvvisazione più o meno controllata, sul trattamento digitale in tempo reale di suoni preregistrati o creati sul momento, sull’integrazione del rumore nel tessuto della composizione (in una tradizione che va da Eric Satie ai Throbbing Gristle, vedi lo studio di Paul Hegarty Noise/Music: A History, Continuum, 2008), sulla modulazione di ipnotici “suoni continui” e la manipolazione di field recording ambientali (nuovi filoni espressivi inventariati da Brandon LaBelle in Background Noise: Perspectives on Sound Art, Continuum, 2007), sull’impiego di peculiari strumenti auto-costruiti tramite un “hackeraggio” virtuoso dei più diversi dispositivi digitali (sull’argomento, vedi la guida Handmade Electronic Music: The Art of Hardware Hacking di Nicolas Collins, Routledge,2006). I presenti alle tre serate hanno potuto quindi confrontarsi col potente ed emotivo impatto audio-visivo drone ambient degli stessi VipCancro, la simbiotica interazione improvvisativa con l’acustica ambientale di Enrico Malatesta e Luciano Maggiore, il post-free stilizzato e disarticolato del quartetto Baldini-D.ci-Lucchesi-Ricci, il minimalismo concettuale dei soundscape glitch ambient di Giovanni Lami, i nastri trattati e l’inquietante “psichedelia occulta” di Simon Balestrazzi, il liquido ed exotico jazz-core elettronico del trio Umanzuki, le sibilanti e oscure evocazioni post-industrial-minimaliste di Gianluca Becuzzi,le crepitanti rielaborazioni digitali di materici “dischi preparati” di Andrea Borghi, l’eterea e sofisticata interazione tra computer e cassa armonica del contrabbasso di Michele Spanghero, i cluster micro-melodici indeterminati e fluttuanti di Star Pillow. Sono felice, in qualità di versiliese e veterano sostenitore della sperimentazione acustica, di essere stato chiamato a introdurre la rassegna Suono Prossimo, in apertura dei concerti e qui su [dia•foria.

Vittore Baroni

 

Intervista a David Lucchesi

Intervista a Umanzuki

Umanzuki è un collettivo artistico che studia il lato primordiale dell’ uomo e il fascino della spiritualità occidentale. Ci siamo trovati a condividere una memoria collettiva molto forte. La nostra musica è una serie di esperienze legate “appunto” al concetto d’intimità e suono. A livello performativo questa attitudine si traduce e si esprime in un rituale collettivo. La sperimentazione può essere considerata tale, se è assolutamente priva di ogni forma di rimando al pensiero dominante e ad ogni suo aspetto .Questo tipo di ispirazione porta all’isolazionismo e alla controcultura. Presumo si tratti di stimoli. E per quanto riguarda il nostro progetto tali stimoli andrebbero in conflitto con il nostro modo di esprimerci .

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SUONO PROSSIMO rassegna di arti sonore

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La sinergia tra [dia•foria e Lisca Records (VipCancro) prosegue con SUONO PROSSIMO | rassegna di arti sonore. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Lisca Records e Nub Project Space e si terrà a Pietrasanta (Lucca) in data 7, 21 febbraio e 7 marzo 2015 negli spazi del Chiostro di S. Agostino alle ore 21.30, e a seguire presso Lo Studio (RistoranteBar), alle ore 23.30, dando vita così a due momenti performativi distinti.
SUONO PROSSIMO si pone il fine di portare in Versilia alcuni dei fenomeni più attuali e interessanti della ricerca sonora nazionale, in particolare esponenti di quella scena sotterranea che indaga e si esprime all’insegna di una sperimentazione originale. A presentare l’evento sarà presente l’artista e critico musicale Vittore Baroni.
[dia•foria
partecipa al progetto in veste di media partner.

Programma:

sabato 7 febbraio


Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30
VIPCANCRO
ENRICO MALATESTA & LUCIANO MAGGIORE


Lo Studio
ore 23.30
M. BALDINI / D. CI / D. LUCCHESI / E. RICCI

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sabato 21 febbraio

Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30
GIOVANNI LAMI
SIMON BALESTRAZZI


Lo Studio
ore 23.30
UMANZUKI

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sabato 7 marzo

Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30

GIANLUCA BECUZZI
ANDREA BORGHI
MICHELE SPANGHERO


Lo Studio
ore 23.30
STAR PILLOW

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Info:
www.nubprojectspace.com
www.liscarecords.com
Centro Culturale Luigi Russo – www.museodeibozzetti.it – 0584795500

Luoghi:
Chiostro di Sant’Agostino (Sala dell’Annunziata) – Via Sant’ Agostino 1, Pietrasanta
Lo Studio – Piazza Matteotti 39, Pietrasanta

 

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The synergy between [dia•foria and Lisca Records (VipCancro) continues with SUONO PROSSIMO | a sound-art retrospective. The project stems from the collaboration between Lisca Records and Nub Project Space and will take place in Pietrasanta (Lucca) on February 7, 21 and March 7 2015 inside the spaces of the Chiostro di S. Agostino at 9.30 pm and at 11.30 pm inside Lo Studio (Restaurant-Bar), thus creating two distinct performances.
SUONO PROSSIMO aims at bringing in Versilia some of the most interesting and current experiments of the Italian sound research, particularly those underground figures which explore and seek for original ways of experimentation. The event is hosted by artist and musical critic Vittore Baroni.
[dia•foria
joins the project as media partner.

Info:
www.nubprojectspace.com
www.liscarecords.com
Centro Culturale Luigi Russo – www.museodeibozzetti.it – 0584795500

Locations:
Chiostro di Sant’Agostino (Sala dell’Annunziata) – Via Sant’ Agostino 1, Pietrasanta
Lo Studio – Piazza Matteotti 39, Pietrasanta

La scrittura modulare di William S. Burroughs < = > Vittore Baroni

Con un giorno di ritardo rispetto alla scadenza ultima per la celebrazione del centenario dalla nascita di William S. Burroughs, pubblichiamo oggi il nostro tributo su  f l o e m a – esplorazioni della parola, proponendo un documento inedito di Vittore Baroni (tesi di laurea su Burroughs dell’anno accademico 1985-86), una breve prefazione dello stesso Baroni sulla storia di questo lavoro e alcuni interessanti contributi video e fotografici. Potete immergervi in questo primo articolo del 2015 cliccando su questo link:

https://www.diaforia.org/floema/2015/01/01/la-scrittura-modulare-di-william-s-burroughs-vittore-baroni/

William S. Burroughs negli anni '60

William S. Burroughs negli anni ’60

Piscine sommerse ed altre immersioni < = > Enrico Piva

Su  f l o e m a – esplorazioni della parola, pubblichiamo un testo inedito di Enrico Piva (1956-2002), uno dei più originali sperimentatori nel panorama della musica indipendente italiana degli anni Ottanta.

L’ebook è accompagnato da un’introduzione di Vittore Baroni e da una postfazione di Giancarlo Toniutti.

Buona lettura e buon ascolto!

https://www.diaforia.org/floema/2014/05/14/piscine-sommerse-ed-altre-immersioni-enrico-piva/

 

Enrico Piva -Scoto francese (s.d.)

Enrico Piva -Scoto francese (s.d.)

RUMORE, settembre – speciale Retropolis su John Cage

È in edicola il numero di settembre di RUMORE, con un articolo su John Cage a firma di Vittore Baroni. Nell’articolo è annunciata in anteprima l’uscita del Centennial Box di Cage, della Cramps Records, interamente curato da noi di [dia•foria. Il Box avrà all’interno anche il numero speciale della rivista dedicato a Cage:1000 e una nota per John Cage“.


The September issue of RUMORE (music magazine) is out. It contains an article about John Cage by Vittore Baroni. Such article announces the upcoming release of John Cage’s Centennial Box by Cramps Records, whose design and artwork is entirely curated by [dia•foria. The boxset will feature our special issue “1000 e una nota per John Cage“.

Notte Beat, giugno 2011 – Foto evento

Alcune foto delle 5 giornate dedicate al mondo della Beat Generation, tenutesi a Viareggio dal 22 al 26 giugno 2011, presso la Galleria M.A.C. (Maffei Arte Contemporanea). L’evento è stato curato dall’artista e musicologo Vittore Baroni, dalla rivista [dia•foria e dallo stesso Marco Maffei. (clicca per ingrandire)

E’ possibile scaricare QUI, 37 poesie inedite in Italia di alcuni autori della Beat Generation, tradotte da Vittore Baroni.

Pubblico asserragliato nella piccola galleria

Andrea Borghi e Daniele Poletti – “Sterminatore”, lettura e sonorizzazione

Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani – performance

Daniele Poletti - lettura

Daniele Poletti – lettura


Dreamachine

Junk-art

Teatro dei Disincanti in azione

Luca Niccolai e Leonardo Palmerini – performance

Vittore Baroni mentre spiega e Silvia Ancillotti

Bacheca Ginsberg e diaforia

Pierfrancesco Biasetti – lettura

I gioielli rubati di Fernanda in azione – “30K”

I Gioielli rubati di Fernanda – “30K”

Here are some pictures from the 5 days dedicated to the Beat Generation movement, that took place in Viareggio from June 22 to June 26 2011 at the M.A.C. Gallery (Maffei Arte Contemporanea). The event was curated by artist and musicologist Vittore Baroni, the magazine [dia•foria and Marco Maffei (click to enlarge).

You may download HERE the unpublished (in Italy) 37 poems by some artists of the Beat Generation, all translated by Vittore Baroni.