SUONO PROSSIMO, ULTIMO APPUNTAMENTO 01 10 2016

SUONO PROSSIMO

ULTIMO APPUNTAMENTO 01 10 2016

 

 

Sabato 01 10 2016 presso il chiostro di S. Agostino a Pietrasanta avrà luogo l’ultimo appuntamento del festival di arti sonore “Suono Prossimo” organizzato da Lisca Records e Nub Project Space si esibiranno Alessandra Eramo e Gelba. Si prospetta una serata con due set molto diversi fra loro: un binomio che vede ad un polo, il suono-forma della Eramo, cantante artista e performer, l’altro polo costituito dal duo “Gelba” formato da Michele Mazzani e Matteo Poggi che uniscono nella ricerca del suono  field recording, chitarre distorte e loops.

 

 

Alessandra Eramo

Alessandra Eramo

Alessandra Eramo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessandra Eramo attraverso l’atto performativo congiunto all’uso arcaico della voce offre spettacoli che oltrepassano gli strati più viscerali dell’espressione poetica. Nelle sue performances di poesia sonora usa dinamicamente suoni pre-registrati, microfoni, voci e lingue sconosciute, field recordings, theremin e nastro magnetico.
Artista e compositrice formatasi a Berlino, Alessandra Eramo lavora principalmente con la voce e il rumore per la creazione di performances e composizioni testo-suono, ma anche installazioni, disegni e video, esplorando territori acustici latenti della voce umana e ridefinendo i confini della poesia sonora ma anche quelli della performance vocale.
Si è formata in canto classico, teoria musicale e pianoforte in giovane età, ha completato i suoi studi in seno alla musica sperimentale a Milano, Stoccarda e Venezia.
Ha esposto e si è esibita in Europa, Turchia, USA e Canada presso, tra gli altri: Museum FLUXUS+ Potsdam, PACT Zollverein Essen, Flussi Festival Avellino 2015, Roulette New York, Liverpool Biennial 2012. Su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, partecipa al “Padiglione Italia nel Mondo” della 54° Biennale di Venezia con la sua opera audiovisiva Poetophonie. Co-fondatrice di “Corvo Records – vinyl & sound art production” a Berlino, pubblica l’LP da solista Come ho imparato a volare nel 2011 e nel 2014 il 7” Roars Bangs Booms, basato sulle parole onomatopeiche dal Manifesto Futurista “L’Arte dei Rumori” di Luigi Russolo. Collaborazioni con acclamati compositori, artisti e coreografi includono Brandon LaBelle, Tomomi Adachi, Noha Ramadan, Seiji Morimoto, Marta Zapparoli. Nel 2015 è performer vocale nell’opera video del duo svizzero Maria Iorio & Raphaël Cuomo, esposta alla Fondazione Querini Stampalia nell’ambito della 56° Biennale di Venezia. Vincitrice di premi e residenze artistiche tra cui: Goethe Institut Napoli/Monaco, IfA Berlino/Stoccarda, EMS StoccolmaHarvestworks New York. Dal 2015 e membro del collettivo “Errant Bodies Sound Art Space” a Berlino.

 

Gelba

 

Gelba

Gelba

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michele Mazzani // guitar, synth, tapes, e-harp, loops and teeth
Matteo Poggi // guitar, analog echo, tapes ,gongs and drones

Gelba nasce nel 2011: Michele Mazzani e Matteo Poggi stanchi delle loro esperienze musicali, decidono di fondare un nuovo progetto a partire da visionari field recordings di montagna, complesse soluzioni chitarristiche,  e arcani tape loops riprocessati all infinito, nell intento di creare un muro di suono contornato da parti e momenti piu calmi ed evocativi…
Negli anni hanno condiviso il palco con diversi progetti di sperimentazione sonora, italiani e stranieri tra cui Sic Alps, Rinus Van Alebeek, Bear Bones Lay Low, To Live And Shave In L.A., Jooklo duo, Bruital orgasme, Burial Hex, Dylan Nyoukis, Thurston Moore, Thollem Mcdonas, etc.

Discografia recente:

– split tape w/t My Cat Is An Alien (old bicycle rec)

– split tape w/t Caligine (manstre par excess)

– “Fire Spitting Ravines” LP (lonktaar/swollen avantgarde)

Prossimi realizzati: tape on Troglosound, tape BOX (6 tapes) + cdr BOX (4cdr)

 

 

 

https://gelba.bandcamp.com/

 

Suono Prossimo 2016

Suono Prossimo 2016

Suono Prossimo, edizione 2016 | Evento anticipatorio 22 Aprile 2016

Nella giornata di venerdì 22 Aprile alle ore 19:00 presso il ristorante LaBottega (Viale Apua, 188, 55045 Marina di Pietrasanta) si terrà un evento che anticiperà il festival di Arti Sonore Suono Prossimo.
Il trio di improvvisazione elettroacustica formato da Edoardo Ricci (sax), David Lucchesi (chitarra elettrica) , Devid Ciampalini (voce, percussioni, elettronica) sarà protagonista di una serata che si prospetta avvolgente: il suono come un altrove, di volta in volta, geografico, etnico, geometrico.

Suono prossimo anticipazione 2016

Lisca Records con la collaborazione di Nub Project Space continuano il lavoro fatto con l’edizione 2015 sostenendo la musica sperimentale sul nostro territorio, intrecciando risorse umane e artistiche al fine di promuovere questa raffinata forma d’arte. [dia•foria abbraccerà il progetto in veste di media partner mettendo a disposizione le sue risorse.

Di seguito una breve intervista a Michele Spagnghero e una video intervista al gruppo di improvvisazione elettroacustica VipCancro.

Buona lettura e naturalmente buona visione!

Michele Spanghero – desmodrone 

 

 

 

Michele Spanghero

Michele Spanghero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1) Parlaci del tuo progetto: come è avvenuto l’incontro, cos’è la tua musica, quali sono le dinamiche performative? 

                 Il progetto che ho portato al festival si chiama desmodrone, è un lavoro performativo che ha un valore particolare, direi centrale, nella mia ricerca acustica in campo musicale, ma ha influenzato molto anche il mio lavoro nel campo della sound art e nelle arti visive portandomi a concentrarmi sulla risonanza (anche concettuale) tra spazio e suono. L’approccio metodologico e formale definisce e caratterizza spesso il mio lavoro, così anche il progetto desmodrone in cui il gesto tecnico esecutivo viene spinto all’estremo, così da astrarre lo strumento acustico dalla sua consueta funzionalità, dalla sua tradizione esecutiva: il contrabbasso smette di essere lo strumento in cui nasce il suono per svolgere essenzialmente il ruolo di cassa armonica. In desmodrone il gesto tecnico (l’esecuzione sullo strumento ad arco) viene portato al grado zero senza mai toccar direttamente le corde, agendo esclusivamente attraverso il mezzo in cui il suono si propaga: l’aria. Il contrabbasso viene utilizzato come pura fonte sonora, lasciato risuonare in un larsen controllato, filtrato e modulato in tempo reale. La tessitura sonora si dilata e si stratifica attraverso onde sinusoidali intonate sulla nota fondamentale del larsen del contrabbasso per creare variazioni microtonali e battimenti armonici. Il mio lavoro musicale nasce da una lunga ricerca nelle forme della musica improvvisata (solistica o d’insieme) guardando però molto da vicino le forme della musica classica contemporanea. Passo così da progetti d’improvvisazione radicale ad eseguire improvvisazioni strutturate con parametri e forme prestabiliti. Le dinamiche performative cambiano dunque molto dal tipo di progetto e dal contesto in cui viene eseguito.

2) Cosa significa per te sperimentare? Cos’è la ricerca nel suono o nella musica e perché questa esigenza invece della musica leggera ad esempio. 

              Sperimentare per me è l’unico modo di fare musica, per stupirmi mentre suono. Ecco perché utilizzo spesso un approccio improvvisativo, per la possibilità di seguire ogni volta nuove tracce. Sperimentare non significa però fare musica che debba essere per forza di ascolto difficile, si può sperimentare anche all’interno di forme più note e popolari. Dopo aver suonato per un certo periodo jazz, ho scelto di soffermarmi solo su progetti che mi permettano di portare il mio lavoro dove mi sento più stimolato, ovvero verso il limite, perché è lì dove sento che il medium (sia esso la musica o le arti visive) prende nuovo (ovvero, di nuovo) senso.

 

Intervista VipCancro

 

 

 

Suono Prossimo: tracce, edizione 2015

Nell’autunno 2015 i motivi di Suono Prossimo hanno incarnato nuovi stili nelle classiche strutture del chiostro di S.Agostino a Pietrasanta, avvolgendo il pubblico in un abbraccio fertilmente distopico. Il Festival di arti sonore, dopo il successo della scorsa edizione, ha acquisito una notorietà che ha permesso a Lisca RecordsNub Project Space di ripetere l’esperienza nella splendida cornice pietrasantina. La duplice anima del Festival sembra ormai delineata: sperimentazione e ricerca sonora legata agli artisti che interverranno, e collocazione temporale. L’edizione 2016 aprirà ufficialmente il 22 Aprile con un evento anticipatorio presso la “LaBottega” (Viale Apua, 188 Marina Di Pietrasanta) alle ore 21:00, con il trio di improvvisazione elettroacustica formato da Edoardo Ricci (sax), David Lucchesi (chitarra elettrica) , Devid Ciampalini (voce, percussioni, elettronica); tutti gli altri concerti si svolgeranno in Settembre con musicisti e date che verranno comunicati prossimamente.

Proponiamo di seguito un intervento di Vittore Baroni in merito all’edizione di Suono Prossimo 2015, una breve intervista a Umanzuki ed una videointervista a David Lucchesi, gli artisti hanno risposto a due semplici domande: 

-Parlaci del tuo progetto: come è avvenuto l’incontro, cos’è la tua musica, quali sono le dinamiche performative.

-Cosa significa per te sperimentare? In cosa consiste la ricerca nel suono e perché questa esigenza?

 

Suono Prossimo Edizione 2015
in attesa dell’edizione 2016

Sommarium di Vittore Baroni

 

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           Negli ultimi due decenni, il nostro modo di ascoltare e di conseguenza anche di concepire la musica è radicalmente mutato. L’evolversi di nuove tecnologie digitali per la produzione e circolazione di lavori audio ha modificato il nostro rapporto quotidiano con l’universo acustico, alterando sensibilmente l’ecosistema sonoro del pianeta, per ricordare un concetto caro al grande musicologo canadese Raymond Murray Shafer. Non solo la musica ci accompagna ventiquattro ore al giorno, rimandata da iPod, computer e telefono cellulare (oltre che da radio, tv e altri media abituali), ma si va sempre più ampliando e differenziando la tipologia dei luoghi deputati alla sua fruizione, non più limitati alle sale da concerto e alle discoteche (ad esempio, il suono è migrato in modo massiccio nelle gallerie d’arte, nei musei, nei bar, nei tanti “non luoghi” del paesaggio urbano). Per l’appassionato di musica, i contenuti di quelli che un tempo erano oggetti del desiderio da conquistare con impegno e sacrificio (i dischi da rintracciare e collezionare, spesso a caro prezzo), sono ora divenuti perlopiù comodamente accessibili in rete, in un fenomeno di condivisione generalizzato (legale e non) che ha generato al contempo effetti dilaganti di bulimia come di apatia culturale. L’eccesso di proposte musicali tendenti al costo zero, la saturazione del nostro “paesaggio sonoro”, ha abbassato la soglia d’interesse e sminuito il valore della creazione artistica. Similmente a come, nei lontani anni ’70, il critico Harold Rosenberg teorizzava della progressiva “s-definizione dell’arte”, assistiamo oggi, al termine di quello che Stefano Pivato ha definito Il secolo del rumore (Il Mulino, 2011), ad una rampante s-definizione del concetto di musica (dopo Cage, chi può più dire cosa è e cosa non è musica?) e al manifestarsi di diverse e più articolate relazioni tra la composizione, il suo creatore e il pubblico di riferimento. Caduti da tempo i confini tra musica colta e popolare, all’ascoltatore che non desidera conformarsi alle scelte delle classifiche di grande consumo è difatti sempre più richiesto discernimento e partecipazione, nel vaglio delle opere sonore da pescare nel mare magnum dell’offerta globalizzata come nelle modalità del loro consumo (le installazioni di audio art, un termine sempre più in uso dalla fine dei ’90, offrono spesso ad esempio possibilità di interazione e partecipazione diretta all’evento sonoro). Il supporto “fisico” della musica (cd, vinile, musicassetta o altro), dato da tempo per spacciato, sopravvive ancora in realtà nelle aree meno tecnologicamente sviluppate del pianeta così come all’interno di nicchie di audiofili, che non si accontentano della bassa fedeltà dei diffusi file Mp3 e che ancora desiderano apprezzare la composizione musicale nella sua accezione di prodotto culturale completo e autonomo, di cui è parte integrante una copertina col suo apparato di testi e immagini. In parallelo, la “smaterializzazione” del lavoro musicale, ridotto spesso ad un mero flusso di dati, ha stimolato di rimando un sensibile ritorno in auge della musica suonata e consumata dal vivo, filtrata dalle mani e dalla sensibilità di dj sempre più “musicisti” o proposta live su palchi grandi e piccoli, su pedane di bar e nelle più diverse situazioni non convenzionali (o perfino non legali, come nel caso di tanti rave non autorizzati).

              Dato un simile contesto in continuo flusso e trasformazione, costantemente in tensione tra comunicazione sonora diretta e multimediale, consapevole e indotta, chi può immaginare quali caratteristiche avrà il Suono Prossimo? La nascita di una “rassegna di arti sonore” a Pietrasanta è un evento singolare e degno di particolare attenzione, proprio per la quasi totale assenza in zona, negli ultimi decenni, di iniziative pubbliche incentrate sulla ricerca acustica. La storia della musica in Versilia e dintorni, in gran parte ancora tutta da scrivere, verte difatti da un lato sulle nostalgie per un glorioso passato classico-operistico, fortemente condizionato dalla presenza in loco del Maestro Giacomo Puccini, dall’altro su una radicata tradizione di raffinate e popolari forme d’intrattenimento “in lounge” (dalle notti calde della Bussola di Sergio Bernardini negli anni ’50-’60 alla lunga stagione della disco music). Molto più sporadiche, spesso limitate a rassegne di gruppi di base alle prime armi, le iniziative in ambito rock e jazz, se si esclude l’attività concertistica nei ’70 di alcuni club e spazi da tempo scomparsi come il noto Piper 2000, il circolo Hop Frog e il tendone circense di Bussola Domani. Poco o nulla è stato però finora programmato con riferimento agli ambiti dell’avanguardia più radicale, della musica contemporanea (elettronica e non) o della sperimentazione “colta”. Per trovare traccia di ricerche sonore di questo tipo, occorre arrivare fino ad esperienze recenti quali il festival Galaxia Medicea a Seravezza (che nel 2009 ha proposto, tra le altre cose, una mostra e convegno in tributo al pioniere della computer music Pietro Grossi) o la rassegna internazionale di audio art Klang! Suoni contemporanei curata nello stesso anno a Viareggio dall’associazione BAU, come pure (estendendo lo sguardo a province limitrofe) la manifestazione pisana Elettronica alla Spina, incentrata sulle nuove tecnologie ed esordita nel 2008 con la presentazione del rivoluzionario strumento digitale reactable.

              Un elemento che accomuna le tre rassegne menzionate è la partecipazione in concerto, in tempi diversi, dell’ensemble VipCancro, segno di un lavoro costante e ben radicato nella propria realtà geografica da parte del quartetto di sperimentazione elettroacustica pietrasantino, dal 2008 presente sulla scena musicale anche coi materiali (propri e di artisti affini) dell’etichetta discografica indipendente Lisca Records. Coerenti pertanto alle attività sviluppate su diversi fronti per oltre un lustro, i VipCancro in collaborazione con l’associazione culturale Nub Project Space hanno dato vita tra febbraio e marzo 2015 alla prima edizione della rassegna Suono Prossimo, presentando fianco a fianco autori ormai “storici” del panorama sperimentale nazionale (come Simon Balestrazzi, Gianluca Becuzzi, Edoardo Ricci, in passato al centro di progetti quali T.A.C., Limbo, Neem) e musicisti più giovani ma che già possono vantare un significativo bagaglio di esperienze. Non accadeva da cento anni – parafrasando il motto del concerto bolognese da cui prese le mosse il Nuovo Rock Italiano – e il pubblico versiliese ha mostrato di gradire la proposta di qualcosa di completamente diverso. “Oltre la musica, tra le categorie” è il sottotitolo rivelatore del volume Sound Art (Rizzoli NY, 2007) dedicato dal compositore e saggista Alan Licht alla storia delle ricerche sonore che si ibridano e si intrecciano ai più diversi linguaggi espressivi, lungo un solco già tracciato dalle avanguardie artistiche del primo Novecento. Musica (e oltre) è oggi anche un vecchio pianoforte abbandonato sulla riva dell’oceano (Annea Lockwood, Southern Exposure: Piano Transplant N.4, 2005), un pavimento tappezzato di dischi in vinile su cui il pubblico è invitato a camminare (Christian Marclay, Footsteps, 1989), due mini- amplificatori incerottati sopra gli occhi dell’ascoltatore (Rolf Julius, Music for the Eyes, 2003) o una trentina di carte da gioco applicate ad altrettanti leggii musicali disposti a spirale (Robert Filliou, Musique télépathique no.5, 1976-78), per citare solo alcuni tra gli infiniti esempi possibili. Nella Sala dell’Annunziata dello storico Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta e negli spazi del locale Lo Studio, un pubblico inaspettatamente folto e composito, salutarmente intergenerazionale, ha seguito con attenzione e interesse il denso (e non facile) percorso di ricerca della rassegna Suono Prossimo, in particolare incentrato su pratiche d’improvvisazione più o meno controllata, sul trattamento digitale in tempo reale di suoni preregistrati o creati sul momento, sull’integrazione del rumore nel tessuto della composizione (in una tradizione che va da Eric Satie ai Throbbing Gristle, vedi lo studio di Paul Hegarty Noise/Music: A History, Continuum, 2008), sulla modulazione di ipnotici “suoni continui” e la manipolazione di field recording ambientali (nuovi filoni espressivi inventariati da Brandon LaBelle in Background Noise: Perspectives on Sound Art, Continuum, 2007), sull’impiego di peculiari strumenti auto-costruiti tramite un “hackeraggio” virtuoso dei più diversi dispositivi digitali (sull’argomento, vedi la guida Handmade Electronic Music: The Art of Hardware Hacking di Nicolas Collins, Routledge,2006). I presenti alle tre serate hanno potuto quindi confrontarsi col potente ed emotivo impatto audio-visivo drone ambient degli stessi VipCancro, la simbiotica interazione improvvisativa con l’acustica ambientale di Enrico Malatesta e Luciano Maggiore, il post-free stilizzato e disarticolato del quartetto Baldini-D.ci-Lucchesi-Ricci, il minimalismo concettuale dei soundscape glitch ambient di Giovanni Lami, i nastri trattati e l’inquietante “psichedelia occulta” di Simon Balestrazzi, il liquido ed exotico jazz-core elettronico del trio Umanzuki, le sibilanti e oscure evocazioni post-industrial-minimaliste di Gianluca Becuzzi,le crepitanti rielaborazioni digitali di materici “dischi preparati” di Andrea Borghi, l’eterea e sofisticata interazione tra computer e cassa armonica del contrabbasso di Michele Spanghero, i cluster micro-melodici indeterminati e fluttuanti di Star Pillow. Sono felice, in qualità di versiliese e veterano sostenitore della sperimentazione acustica, di essere stato chiamato a introdurre la rassegna Suono Prossimo, in apertura dei concerti e qui su [dia•foria.

Vittore Baroni

 

Intervista a David Lucchesi

Intervista a Umanzuki

Umanzuki è un collettivo artistico che studia il lato primordiale dell’ uomo e il fascino della spiritualità occidentale. Ci siamo trovati a condividere una memoria collettiva molto forte. La nostra musica è una serie di esperienze legate “appunto” al concetto d’intimità e suono. A livello performativo questa attitudine si traduce e si esprime in un rituale collettivo. La sperimentazione può essere considerata tale, se è assolutamente priva di ogni forma di rimando al pensiero dominante e ad ogni suo aspetto .Questo tipo di ispirazione porta all’isolazionismo e alla controcultura. Presumo si tratti di stimoli. E per quanto riguarda il nostro progetto tali stimoli andrebbero in conflitto con il nostro modo di esprimerci .

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SUONO PROSSIMO – primo appuntamento

 

Sabato 7 febbraio prende avvio la rassegna di arti sonore SUONO PROSSIMO
A Pietrasanta dalle ore 21.30 presso gli spazi del Chiostro di S. Agostino e alle 23.30 presso Lo Studio


VipCancro

VipCancro

Apriranno la serata i VipCancro, che sono anche gli organizzatori del minifestival (in collaborazione con Nub Project Space), nella Sala dell’Annunziata (Chiostro di S. Agostino).

VIPCANCRO
Quartetto di sperimentazione elettroacustica composto da Andrea Borghi, Alberto Picchi, Nicola Quiriconi e Filippo Ciavoli Cortelli.
Ispirandosi alla musica di ricerca e d’avanguardia il gruppo esplora i concetti di continuum e drone music in un contesto di tipo improvvisativo.
Dal vivo propongono sonorizzazioni di materiale video inedito o interazioni tra suono e materia (progetto A/U/M) ottenendo originali proiezioni in tempo reale.
I membri del gruppo hanno fondato nel 2008 l’etichetta musicale Lisca Records con la quale pubblicano materiale proprio e di altri artisti affini, nomi noti della scena sperimentale nazionale ed internazionale.
I 3 album ufficiali – Xax, Tropico e il recentissimo Gamma – hanno ricevuto critiche entusiastiche dalle testate specializzate quali Blow Up (“Una delle migliori uscite italiane di ambito ‘avant’ ascoltate negli ultimi mesi”, “La loro musica fatta di rumorismi modellati, elettronica spastica e post-industrial tenebroso convince ancora una volta per l’abilità e il tatto nel gestire una materia così risaputa.”) e Rumore (“Un nucleo di artisti che richiama e attualizza fasti improvvisativi nella miglior tradizione della ‘musica elettronica viva’), mentre nel suo sito Head Heritage il musicista e saggista britannico Julian Cope ha speso parole lusinghiere per questo “eccellente quartetto toscano, estremamente personale” (Dicembre 2010) ed inserendo GAMMA come disco del mese (Ottobre 2013) nella sua rubrica Address Drudion.
I membri del gruppo hanno fondato nel 2008 l’etichetta musicale Lisca Records con la quale pubblicano materiale proprio e di altri artisti affini, nomi noti della scena sperimentale nazionale ed internazionale.
www.liscarecords.com

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Enrico Malatesta & Luciano Maggiore

A seguire Enrico Malatesta & Luciano Maggiore che rivolgono il proprio lavoro alla creazione di segmenti sonori poliritmici e multimaterici per set elettroacustico.
Il duo utilizza percussioni, dispositivi di playback e speakers, contestualizzando gli eventi sonori in una dinamica prossima al silenzio, e nella quale, l’azione dei musicisti compenetra l’attività del luogo di realizzazione, generando un nuovo paesaggio composto da strati microritmici complessi ma ecologici, ed in cui gesto, spazio e rumore di fondo, hanno un ruolo centrale.
Luciano Maggiore ed Enrico Malatesta hanno presentato il proprio lavoro in Italia, Germania e Corea del Sud, sviluppando, parallelamente all’attività concertistica, il workshop “strati/ fixed landscapes action” tenutosi durante “Dotolimpic Festival for experimental and improvised music” di Seoul.
Collaborano con l’etichetta discografica inglese “Consumer Waste” e gestiscono l’indipendente “Triscele Registrazioni”.
Nel 2012, durante il centenario della nascita del compositore americano John Cage, in qualità di interpreti, hanno realizzato “Fontana Mix” e 27’10.554” for a percussionist in varie location d’Italia tra cui si ricordano: Festival Musicage (Rovereto), Festival Aperto (Reggio Emilia), Musma Museo Della Scultura Contemporanea (Matera) il cui concerto è stato trasmesso dall’ente radiofonico Radio Rai3. Nel 2013, hanno beneficiato del contributo alla mobilità artistica erogato da “GAi Giovani Artisti Italiani” vincendo il concorso Movin’Up.

 

Luciano Maggiore (1980) Musicista attivo nel campo della musica elettroacustica,
negli ultimi anni ha sviluppato un forte interesse nei confronti dei meccanismi di diffusione del suono, utilizzando speaker e vari supporti analogici e digitali (walkman, lettori cd, registratori a bobina) come primo strumento. Il suo interesse si snoda tra valori architettonici e psicoacustici del suono come anche dinamici e direzionali ponendo un forte accento nei confronti dei suoni fissati. Lavora regolarmente in duo con Francesco Brasini ed Enrico Malatesta. Ha collaborato con Angstarbeiter, Auriga, Mario De Vega, John Duncan, Andrew L. Hooker, Seiji Morimoto, Seijiro Murayama, Teatro Valdoca, Zapruder Filmmakergroup, Zimmerfrei, Dominique Vaccaro. Il suo lavoro è edito da Boring Machines e Senufo Editions.
lucianomaggiore.blogspot.it

Enrico Malatesta (1985) Percussionista e ricercatore attivo nel campo della musica contemporanea; ha studiato percussioni classiche presso il conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e la sua personale ricerca è volta ad estendere le possibilità soniche e multi materiche degli strumenti a percussione tramite tecniche gestuali semplici, in grado di realizzare spessori poliritmici ed informazioni multiple che intercorrono tra esecutore, spazio e strumento. Lavora regolarmente in duo con i percussionisti Christian Wolfarth e Seijiro Murayama con i sound artist Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Riccardo Baruzzi, Attila Faravelli, Nicola Ratti ed è membro fondatore dell’ensemble Glück;ha tenuto concerti in Europa, Giappone, Corea del Sud, Nord America e pubblicato materiale per etichette discografiche italiane ed internazionali. Cura la rassegna di concerti e performance “grande stagione”.
enricomalatesta.com

 

M. BALDINI / D. CI / D. LUCCHESI / E. RICCI

M. BALDINI / D. CI / D. LUCCHESI / E. RICCI

 

A chiudere questo prima data del festival, presso Lo Studio,  il quartetto di improvvisazione radicale formato da Marco BaldiniDevid CiampaliniDavid LucchesiEdoardo Ricci.

 

Marco Baldini (1986) suona la tromba. Folgorato dal free jazz negli ultimi anni del liceo, ha avuto poi modo di radicalizzare il suo approccio musicale, grazie anche all’incontro con Edoardo Ricci, Eugenio Sanna e il collettivo Burp. Negli ultimi anni ha potuto suonare con Mat Pogo, WjMeatball, Stefano Bartolini, Scott Rosenberg, Jacopo Andreini, Andrea Caprara, Tristan Honsinger, nel Manucinema di Tuia Cherici, nella Neem orchestra e collaborare con ùKinkaleri e Fosca. E’ tra i membri fondatori del collettivo Blutwurst. Dal 2014 collabora con Luisa Santacesaria, Chiara Saccone e Daniela Fantechi.

Devid Ciampalini (1988), è un musicista/sperimentatore e fondatore del collettivo artistico Ambient-Noise Session.
Nasce come bassista nel 2007, suonando in varie formazioni punk. Attualmente lavora con microfoni a contatto destrutturando le pulsazioni in rumori cinetici e interagendo con il proprio corpo. Il suo è un percorso fisico che scava nella trasformazione dell’ espressività, attraverso field recordings di voci e suoni gutturali modificati in real time. La sua è una ricerca ecclettica fatta di psichedelia, noise e free music. Milita anche nelle formazioni Metzengerstein, Holy Hole e SuperVixens.

David Lucchesi, chitarra elettrica, chitarra acustica.
Ha iniziato a suonare con un quartetto con il nome di Mario e the Kadath,successivamente ha suonato con Metzengerstein e Holy Hole,
attualmente sperimenta sulla chitarra alla ricerca di un suono personale tramite l’improvvisazione che gli consente di esplorare suoni e di avvicinarsi alla radice di essi. Ha partecipato a diversi workshop tenuti da Eugenio Sanna con il nome ‘Il Suono dell’Improvvisazione’
Ha suonato con Ester Lamneck, Eugenio Sanna, Stefano Bartolini, Edoardo Ricci, Marco Baldini dove con questi ultimi due porta avanti un quartetto di improvvisazione.

Edoardo Ricci, sax alto, soprano, sopranino,clarinetto basso.
Ha iniziato a suonare nel 1974 fondando insieme ad altri il Neem (Nuove Eresie Eretico Musicali). Incidendo poco dopo il disco “Come eravamo brutti da piccini”. Nel 1976 suona nel quartetto di guido Mazzon incidendo due dischi. Suona nell’orchestra di Gaetano Liguori incidendo un disco. Nel 1980 con Stefano Bartolini, Filippo Monico e Guido Bresaola compone la parte musicale del gruppo di musica e danza “Tutti i nodi vengono al pettine”. Forma un gruppo con Tristan Honsinger, Sean Bergin, Stefano Bartolini, Renato Cordovani, Nicola Vernuccio e Filippo Monico suonando al festival jazz di Palmi, al Grey Cat di Grosseto ed al Recitarcantando di Cremona . Nel 1985 Fa parte del Gruppo Contemporaneo ( con Guido Mazzon, Filippo Monico, Stefano Bartolini Massimo Falascone, Angelo Contini e Roberto Del Piano) incidendo il disco “Aspettando i Dinosauri”. Con la compagnia di danza di Susanna Beltrami partecipa all’allestimento musicale dell’ operetta musicale Dressoir di Misha Mengelberg, suonando le musiche dal vivo. Insieme a Filippo Monico ed Eugenio Sanna da vita al gruppo Padouk incidendo il disco “Padouk” per la Splasch record. Nel 1992 partecipa con padouk al festival di controndicazioni organizzato da Mario Schiano. Con Padouk, diventato quintetto con l’ingresso di stefano Bartolini ai saxes e Roberto Del Piano al basso elettrico suona al festival di Noci curato da Vittorino Curci. Nel 1993 comincia la profiqua collaborazione con il Jealousy Party gruppo che comprende Roberta Andreucci, prima alle percussioni e poi stabilmente all’elettronica ed Mat Pogo alla voce ed all’elettronica incidendo vari lp e cd nel corso di quasi sedici anni di attività: Now, Again, il sette pollici “Jealousy Party” per la Phonometak, Mercato Centrale, Relative memory con in aggiunta al trio Nicolas Wiese e per ultimo “All Hours” Piccolo manifesto sonoro di mesi e mesi di concerti e studi. In duo con Sanna incide i cd “Lo scorfano miracolato” Del 1995, “Le sette premonizioni ortofrutticole” Nel 98 registra un disco con Roy Paci, Jacopo Andreini e Massimo Cipriani intitolato “CRAP”. Sempre nel 1998 in trio con Eugenio Sanna ed il batterista Roger Turner registra un disco dal vivo “ I segnali della ritirata”. Nel 2000 rimette in piedi con Roberto Bellatalla e filippo Monico il Muzic Circo, incidendo il disco “Vent’anni dopo” per Setola di Maiale collana curata da Stefano Giust. Suona a controindicazioni. Nel 2001 fa parte dell’organico di “Mondo Ra” orchestra celebrativa che esegue le musiche di Sun Ra, suona all’auditorium della Rai la serata di apertura del festival di controindicazioni. Nel 2002 suona con “mondo Ra” Ad Orsara di Puglia. Nel 2006 partecipa con Eugenio Sanna al festival “Inaudible” a Bruxelles. Nel 2006 suona al festival instabile a Pisa sempre con Sanna e Turner registrando il disco “ Live a Pisa”. Nel 2010 fa parte del collettivo Blutwurst.

 

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info:
nubprojectspace.com
www.liscarecords.com
Centro Culturale Luigi Russo – www.museodeibozzetti.it – 0584795500

luoghi:
Chiostro di Sant’Agostino (Sala dell’Annunziata) – Via Sant’ Agostino 1, Pietrasanta
Lo Studio – Piazza Matteotti 39, Pietrasanta






SUONO PROSSIMO rassegna di arti sonore

suono pross defin-1

La sinergia tra [dia•foria e Lisca Records (VipCancro) prosegue con SUONO PROSSIMO | rassegna di arti sonore. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Lisca Records e Nub Project Space e si terrà a Pietrasanta (Lucca) in data 7, 21 febbraio e 7 marzo 2015 negli spazi del Chiostro di S. Agostino alle ore 21.30, e a seguire presso Lo Studio (RistoranteBar), alle ore 23.30, dando vita così a due momenti performativi distinti.
SUONO PROSSIMO si pone il fine di portare in Versilia alcuni dei fenomeni più attuali e interessanti della ricerca sonora nazionale, in particolare esponenti di quella scena sotterranea che indaga e si esprime all’insegna di una sperimentazione originale. A presentare l’evento sarà presente l’artista e critico musicale Vittore Baroni.
[dia•foria
partecipa al progetto in veste di media partner.

Programma:

sabato 7 febbraio


Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30
VIPCANCRO
ENRICO MALATESTA & LUCIANO MAGGIORE


Lo Studio
ore 23.30
M. BALDINI / D. CI / D. LUCCHESI / E. RICCI

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sabato 21 febbraio

Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30
GIOVANNI LAMI
SIMON BALESTRAZZI


Lo Studio
ore 23.30
UMANZUKI

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sabato 7 marzo

Chiostro di Sant’Agostino-Sala dell’Annunziata
ore 21.30

GIANLUCA BECUZZI
ANDREA BORGHI
MICHELE SPANGHERO


Lo Studio
ore 23.30
STAR PILLOW

__________________________________

Info:
www.nubprojectspace.com
www.liscarecords.com
Centro Culturale Luigi Russo – www.museodeibozzetti.it – 0584795500

Luoghi:
Chiostro di Sant’Agostino (Sala dell’Annunziata) – Via Sant’ Agostino 1, Pietrasanta
Lo Studio – Piazza Matteotti 39, Pietrasanta

 

suono pross defin-2

The synergy between [dia•foria and Lisca Records (VipCancro) continues with SUONO PROSSIMO | a sound-art retrospective. The project stems from the collaboration between Lisca Records and Nub Project Space and will take place in Pietrasanta (Lucca) on February 7, 21 and March 7 2015 inside the spaces of the Chiostro di S. Agostino at 9.30 pm and at 11.30 pm inside Lo Studio (Restaurant-Bar), thus creating two distinct performances.
SUONO PROSSIMO aims at bringing in Versilia some of the most interesting and current experiments of the Italian sound research, particularly those underground figures which explore and seek for original ways of experimentation. The event is hosted by artist and musical critic Vittore Baroni.
[dia•foria
joins the project as media partner.

Info:
www.nubprojectspace.com
www.liscarecords.com
Centro Culturale Luigi Russo – www.museodeibozzetti.it – 0584795500

Locations:
Chiostro di Sant’Agostino (Sala dell’Annunziata) – Via Sant’ Agostino 1, Pietrasanta
Lo Studio – Piazza Matteotti 39, Pietrasanta

VipCancro – Gamma (2013)

Fosse comuni sonore: abbandono all’emotività primigenia

di Walter G. Catalano

L’ultimo lavoro concepito dal gruppo di improvvisazione elettro-acustica VipCancro si presenta come colonna sonora della mutazione: suoni che sfrecciano nelle lande desolate del tempo, avanzano danzando in spirali genetico/pentagrammatiche senza fine, distruggono la geometria della rette cercando di redimersi dalla propria solitudine. È difficoltoso distinguersi nel mare magnum della musica “ambient”, etichetta certo fuorviante per iniziare un’indagine oggettiva di un lavoro tanto liminare. 
Il difetto che ci pare di riscontrare  in molti gruppi che si muovono fra gli stilemi drone, elettronica e noise è proprio la matrice da cui deriva l’atto creativo. Il percorso dell’improvvisazione che porta fino all’applicazione dell’alea nelle composizioni, sembra essersi impoverito a causa di una meccanizzazione del processo: ciò che dovrebbe scardinare le porte della percezione sonora, grazie ad aperture di senso poco, o mai frequentate, è divenuto un manierato intellettualismo costruito da buoni artigiani, nel peggiore dei casi a tavolino. Nihil sub sole novi, certo, ma nell’ambito di coordinate ormai precise ci sembra inutile procedere per derivazione: banalmente dovrebbe essere pacifica la necessità di trasformare le proprie influenze in materiale adamantino fresco, o quantomeno non ammorbato da una stanca e poco genuina ripetizione di cliches.
GAMMA, terzo album dei Vip Cancro è formato da cellule vegetali ed animali, al suo interno è presente stratificazione psichica, fossili di ere passate, minerali. Ognuno dei componenti del gruppo ha un background diverso ed è questa crisalide a sprigionare i protocolori dell’attività creativa. In tutti i lavori si riscontra la vicinanza e il cortocircuito con la musica contemporanea e colta: in particolare serpeggia lo spirito di La Monte Young ed il suo “Theatre of  Eternal Music”, dove la ripetizione minimalistica assume un aspetto divergente, con l’avallo di frequenti disaccoppiamenti melodici che scavalcando i bordoni della trascendenza si concretizzano in un suono pienamente materico, di pietre erose calpestabili solo e soltanto a piedi nudi.
Il momento cruciale nella vita di Zenone, protagonista di “Opera al nero” di Marguerite Yourcenar, si manifesta nel passaggio d’interesse dalla dialettica alle forme, in particolare nel rapporto fra corpo e universo. Lui stesso sarà la realizzazione dell’opera nigra, ma per far sì che ciò accada, l’unica via percorribile si concretizza nella fase alchemica denominata “nigredo”: spoliazione delle forme. Solo intraprendendo questo cambiamento riuscirà ad evolvere e bruciare l’anima psichica sul fuoco della ragione. Allo stesso modo Gamma è la descrizione sintattico/sonora della deformazione dell’attimo immerso nello spazio-tempo. Per comprenderlo appieno è necessario provocare un big bang mnemonico, dimenticare la forma-suono per immergersi nel mellifluo manifestarsi di un’opera che restituisce in forma emotiva le stimolazioni inconsce: spoliazione dell’io per il ritorno all’io.
GAMMA potrebbe dare nuova vita alle immagini di “Begotten” di Elias Meridge dove Dio si suicida per permettere alla propria materia di fuoriuscire e ri-crearsi.

L’inserimento del pianoforte nella traccia iniziale, un preludio, è stato necessario per creare lo stato d’attesa che si affievolisce nel susseguirsi delle monolitiche tracce; s’intravede, si percepisce ad intermittenza, sino alla dissipazione d’ogni dubbio negli ultimi minuti d’ascolto.

VipCancro - Copertina "Gamma" (2013)

VipCancro – Copertina “Gamma” (2013)

1) Nel vostro ultimo lavoro (“Gamma”, 2013) c’è una griglia compositiva che sembra assente in “Xax” e progressivamente, quasi arrogandosi il diritto di esistere, una struttura. C’è stata l’esigenza di intraprendere una strada compositiva diversa?

Relativamente a “Gamma” non ci siamo prefissati dei canoni da seguire. In questi anni il nostro lavoro si è naturalmente e istintivamente evoluto, o meglio modificato, principalmente grazie alle esperienze maturate sia nella pratica delle sessioni di registrazione che in progetti tematici a noi vicini e in collaborazioni che ci hanno affascinato e stimolato di conseguenza. In alcune sessioni abbiamo prestabilito l’idea di una struttura ma come richiamo suggestivo e senza inibire un eventuale scostamento da quell’idea.

2) In “Gamma” spiccano degli assi attorno ai quali ruotano masse sonore che si estendono dal basso al sovracuto, una traslazione electro-ambient degli accordi a grattacielo di Arthur Hoérée, ritenete di essere stati in qualche modo influenzati da queste strutture sonore?

Le nostre influenze sono molteplici e in certa misura tutte ci hanno dato degli input, e continuano a farlo. Il cromatismo in “Gamma” è evidente e più accentuato in relazione al passato, anche gli eventi si snodano in una maniera meno statica che in precedenza. Un accostamento a Hoérée, più che per quanto riguarda quest’ultimo LP o il nostro approccio “compositivo” odierno in generale, sarebbe più consono relativamente alle sonorizzazioni. Prendiamo ad esempio “Waxworks”. In questo caso ci siamo ritrovati a dialogare con la realtà, o meglio con la rappresentazione di una realtà deformata dal mezzo cinematografico utilizzato in chiave espressionista. Questo tipo di enfasi sicuramente ha inciso sull’accompagnamento sonoro che ne è nato. Di conseguenza abbiamo avuto a che fare con un registro emotivo molto ampio, il che ha portato a soluzioni oscillanti tra estremi parecchio distanti tra loro in senso verticale.

3) Le emozioni che si provano ascoltando “Gamma” mi hanno suggerito la teoria di Pitagora riguardo la così detta “Musica delle sfere”: l’universo veniva considerato come un enorme sistema di proporzioni numeriche e i movimenti dei corpi celesti avrebbero prodotto una sorta di musica, non udibile dall’orecchio umano, ma consistente in concetti armonico-matematici. In quale punto possiamo trovare una connessione (se c’è) tra queste teorie e la vostra musica?

E’ necessaria, a proposito di questa tematica, una distinzione fondamentale. La teoria pitagorica inseguiva un’ideale di ordine, di proporzione, di armonia, legata a rapporti tra numeri e quindi affetta da razionalità, un primo tentativo di canonizzazione se vogliamo, ripreso poi anche da Platone per quanto riguarda tutto il discorso sulle forme perfette, ecc… Se vogliamo accennare a un richiamo “cosmico” insito nel nostro lavoro ed effettivamente centrale, dovremmo fare un passo indietro e tornare in una dimensione di “brodo primordiale”, a quel momento magmatico in divenire dove l’ordine di cui parla Pitagora non ha ancora trovato attuazione.

4) In matematica esistono numeri razionali ed irrazionali i cui decimali hanno una certa musicalità che si identifica in una melodia riconoscibile e ridondante nei primi, in una cacofonia nei secondi: è possibile che la musica di matrice ambient e drone rispetti questo tipo di costruzione matematica?

Accennando ancora a Pitagora, c’è una leggenda in cui si narra che il Maestro fece annegare uno dei suoi discepoli, perché fu il primo che sottolineò l’irrisolvibilità della radice quadrata di 2. Forse una metafora, che ci fa ben capire come per Pitagora comprendere nel suo progetto un fattore di irrazionalità fosse alquanto difficile e rimarca ancora una volta la sua predilezione per un’ideale di ordine e armonia. Dal momento che per onestà intellettuale non si può chiudere gli occhi di fronte alla verità, la problematica riguardante i numeri irrazionali dovette in seguito essere comunque affrontata. Qui poi ci troveremmo a entrare in un ginepraio alquanto complesso e assolutamente non di nostra competenza (vedi Gödel e il teorema dell’incompiutezza e le altre dimostrazioni sul fatto che non può esistere un sistema razionale perfetto, i limiti della logica, ecc…). In ogni modo, se vogliamo trovare delle assonanze -e scusa il paradossale gioco di parole- tra i numeri irrazionali e certi tipi di sonorità dissonanti intorno alle quali ci muoviamo, ma non restringendo il campo al solo contesto ambient e drone, la risposta crediamo possa essere affermativa.


5) Avete mai cercato di riprodurre intenzionalmente un rumore bianco puro? (Assenza di periodicità nel tempo e ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze)

Il termine riprodurre purtroppo risulta sempre abbastanza incerto. Piuttosto sarebbe meglio dire che si può tentare di imitare un suono tramite una sorgente sonora differente da quella di origine, e gli esempi possono essere molteplici, pensiamo solo a un semplice fischietto da richiamo utilizzato da un cacciatore. Non si può parlare di riproduzione perché il suono generato dal fischietto presenterà tuttavia delle differenze, seppur minime e magari indistinguibili a “orecchio nudo”, da quello con cui si confronta. Comunque in quello che facciamo c’è qualcosa di simile a un rumore bianco o almeno a qualcosa che viene percepito come tale. Altre volte lo stesso rumore bianco è utilizzato consapevolmente, non imitato ma generato direttamente dalle nostre apparecchiature elettroniche.

6) In “Magicicada” la complessa polifonia di ciascuna parte è incorporata in un flusso sonoro in cui le armonie si fondono l’una nell’altra, mutando molto lentamente. Qual è stato il percorso che vi ha portato a questo risultato che avvicina oggi il vostro lavoro sempre di più alla musica contemporanea?

Facendo riferimento a “Magicicada” hai colto una costante del nostro modus operandi, già presente fin dai primordi della nostra esperienza, ma non ancora così evidente. Infatti se in passato l’aspetto dronico rischiava di prendere il sopravvento sugli eventi di rottura, in “Magicicada”, e un po’ in tutto “Gamma”, questi due momenti opposti trovano un maggiore equilibrio lungo la stesura del pezzo. Come hai giustamente sottolineato, nella Musica Contemporanea, spesso si riscontrano queste caratteristiche formali. Quello che facciamo ne è certamente influenzato, anzi sarebbe più corretto dire che si tratta di fascinazione nei confronti di certi suoni, e dell’utilizzo che ne viene fatto, spaziando dalla musica concreta allo spettralismo, ecc… Ma gli ambiti a cui guardiamo sono molteplici e non solo ristretti a quel mondo musicale.

7) Nell’ouverture di Gamma si avverte l’esigenza di narrare l’antecedente, c’è la promessa d’un debordare sonoro atavico che non si manifesta, lasciando lo spazio, nelle tracce seguenti, ad una estenuante descrizione dell’attesa: quanto reputate importante questo primo segmento nell’intera struttura di Gamma?

Beh, sì, potremmo anche definirla un’ouverture. La funzione dell’ouverture, sappiamo, è sempre stata quella di presentare in linea di massima ciò che poi nel resto dell’azione viene approfondito ed esteso. Questa prima traccia è abbastanza paradigmatica in tal senso. E’ vero che crea una forte aspettativa e che la tensione sembra risolversi con l’ascolto dei pezzi successivi, dove gli elementi di rottura acquistano rilievo, come già abbiamo detto a proposito di “Magicicada”, ma è anche vero che questa immagine di incompiutezza si ripresenta sempre, come nella vita reale. “Timpani” rappresenta quel magma in metamorfosi continua da cui in ogni momento può scaturire qualcosa di brusco e fortuito. Questo è anche specchio di tutto il nostro percorso, del rapporto tra la pratica consueta e i momenti “altri” (collaborazioni, ecc…), e non è altro che una metafora dell’esistenza stessa: qualcosa che è in continuo movimento, sia quando non lo dà a vedere sia quando gli accadimenti risultano molto evidenti.

8) Alcune opere di Francis Bacon ritraggono soggetti vittime della routine di contesti familiari/infernali.  In “Giorni di carne” sembrano prendere vita gli echi di queste esistenze costrette, in gabbie, ad un eterno ripiegarsi su se stesse, vi trovate d’accordo riguardo a questa nostra impressione?

Si parlava in precedenza di esistenzialismo. Chi meglio di Bacon ha rappresentato l’angoscia di una vita in inarrestabile decadimento? Ora però noi non siamo così pessimisti in realtà. Nel nostro caso l’esistenzialismo trova soluzione in una sorta di contemplazione “cosmica”, che, è vero, ci dà la consapevolezza di essere impotenti di fronte all’abisso, ma ci permette anche di ammirarne l’incommensurabile maestosità per poter sopportare le miserie del quotidiano.

9) L’improvvisazione è l’anima delle molte sonorizzazioni che avete realizzato spaziando anche tra cinema, teatro e performance. Come cambiano le dinamiche all’interno del gruppo durante questi eventi live?

L’improvvisazione è la nostra anima tout court, non solo nelle sonorizzazioni. In questi casi siamo spesso costretti, e questo però può essere anche motivo di stimolo, a mettere dei paletti necessari all’interazione. Certamente il soggetto è fondamentale. E’ fondamentale soprattutto ciò che ci accomuna al soggetto, ciò che possiamo esaltare del contenuto grazie al nostro intervento.  In alcuni casi coinvolgiamo anche altri strumentisti a tal fine. Tra i partecipanti ci deve essere essenzialmente un’empatia comune e sapere chiaramente cosa si vuol fare. Con questo presupposto i risultati sono sempre stati raggiunti fino ad oggi senza difficoltà.

10) Whitehouse, Stockhausen, Subotnick: secondo il vostro parere qual è stata la vera svolta che ha subìto la sperimentazione nella musica elettronica negli ultimi vent’anni e quali sono state le derive più importanti?

Non crediamo ci sia stata una svolta negli ultimi vent’anni se non nell’aspetto tecnologico che ha reso possibile una maggiore capacità di espressione e un più rapido sviluppo di idee sperimentali.
Ciò che è nato e maturato nelle accademie come nel caso di Stockhausen si è esteso a contesti più popolari grazie soprattutto al personal computer e alla massiccia digitalizzazione dei metodi di produzione. Tali metodi hanno moltiplicato l’uso di procedimenti sofisticati (esistenti ad esempio negli studi di fonologia analogici degli anni cinquanta e sessanta) e la loro applicazione in una miriade di creazioni musicali di genere.
Certamente Whitehouse è stato un pioniere di ciò che viene generalmente definito come “Industrial” e ad quel tempo fu proprio la diffusione di synth analogici a basso costo che facilitò il diffondersi di quella sottocultura a metà tra musica e arte.
In questi due contesti, accademia e sperimentazione popolare, Subotnick si pone perfettamente a metà così come la moltitudine dei compositori americani, meno rigorosi nell’approccio ma sempre molto attenti alle avanguardie tecnologiche e alla fruizione musicale.

11) Associazioni libere:

Latte
Humus
Cartilagine
Bambinesco
Scurrile
Cotone
Vibrante
Ortogonale
Pesce

Allora… ognuno di noi procede singolarmente:

FILIPPO – Latte/Opaco, Humus/Fresco, Cartilagine/Elastico, Bambinesco/Frignare, Scurrile/Volgare,     Cotone/Sole, Vibrante/Tremore, Ortogonale/Rigido, Pesce/Libero

ALBERTO– Latte/Crosta, Humus/Hummus, Cartilagine/Genesis P. Orridge, Bambinesco/Discorso, Scurrile/Pum Pum, Cotone/Pelle, Vibrante/Orchestra, Ortogonale/Rombo, Pesce/Calma

ANDREA – Latte/Superficie, Humus/Primordiale, Cartilagine/Bollito, Bambinesco/Bau, Scurrile/Brutale, Cotone/Infermeria, Vibrante/Sudore, Ortogonale/Diedri, Pesce/Totano

NICOLA –  Latte/sole, Humus/sangue, Cartilagine/freddo, Bambinesco/mario, Scurrile/trippa, Cotone/ruvido, Vibrante/sandali, Ortogonale/strada,Pesce/fritto

 

 

VipCancro

VipCancro - Live -

VipCancro – Live –

Quartetto di sperimentazione elettroacustica composto da Andrea Borghi (basso), Alberto Picchi (elettronica), Nicola Quiriconi (voce) e Filippo Ciavoli Cortelli (percussioni/nastri). Ispirandosi alla musica di ricerca e d’avanguardia il gruppo esplora i concetti di continuum e drone music in un contesto di tipo improvvisativo.
I primi due album – Xax e Tropico – hanno ricevuto critiche entusiastiche dalle testate specializzate quali Blow Up – “Una delle migliori uscite italiane di ambito ‘avant’ ascoltate negli ultimi mesi” – e Rumore – “Un nucleo di artisti che richiama e attualizza fasti improvvisativi nella miglior tradizione della ‘musica elettronica viva’ – mentre nel suo sito Head Heritage il musicista e saggista britannico Julian Cope ha speso parole lusinghiere – “Those of you meditative types seeking total post-Industrial shutdown should rush out and grab XAX by VipCancro, an excellent and highly individual quartet from Tuscany” -.
I membri del gruppo hanno fondato nel 2008 l’etichetta musicale Lisca Records con la quale pubblicano materiale proprio e di altri artisti affini, nomi noti della scena sperimentale nazionale ed internazionale.

www.liscarecords.com

 

 

Il Grande Persuasore – 3 articoli e qualche video

In attesa di presentarvi l’intervista al Maestro Antonio Agostini e un estratto della sua composizione dedicata a John Cage, Grains and variations, pubblichiamo le scansioni di due articoli comparsi rispettivamente su Il Manifesto del 13 ottobre 2012 (subito dopo la chiusura del DOCartoon Festival di Pietrasanta) e sul mensile Nocturno di dicembre.

Il Manifesto, 13 ottobre 2012

Entrambe sono a firma del regista e scrittore Corrado Farina che è anche autore della nostra ultima uscita Il Grande Persuasore (cartilagine n°9). Le strisce de Il Grande Persuasore sono state presentate in anteprima nazionale al DOCartoon Festival, erano rimaste inedite per più di 40 anni.

Nocturno, copertina Dicembre 2012

Nocturno, copertina dicembre 2012

Sfarinature, dicembre 2012

Sfarinature, Nocturno dicembre 2012

Sul sito Lo Spazio Bianco (dedicato ai fumetti) potete trovare invece una recensione di Elio Marracci alla nostra pubblicazione.



Qui potete ascoltare l’estratto dal podcast di Hollywood Party di Radio Rai 3 con ospite Corrado Farina:

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.

E infine qui sotto un brevissimo flash di Corrado Farina al DOCartoon e le due parti della sonorizzazione di una scelta di vignette de Il Grande Persuasore, eseguita dal gruppo di improvvisazione elettroacustica VipCancro, buona visione!

 

Before the anticipated interview to composer Antonio Agostini featuring an excerpt of the work, “Grains and variations”, dedicated to John Cage, we publish the scans of two articles that appeared on the newspaper Il Manifesto (October 13 2012, right after the end of DOCartoon Festival in Pietrasanta) and on the December issue of Nocturno (click on pictures above).

Both articles were written by director and writer Corrado Farina, who is also the guest of our last issue Il Grande Persuasore (cartilagine n°9). The comic strips of Il Grande Persuasore, which were officially presented during the 2012 DOCartoon Festival, have been unreleased for more than 40 years.

On the website Lo Spazio Bianco (a place dedicated to comic strips), you can find a review by Elio Marracci about our issue.



Here you can listen (in Italian) an excerpt from Hollywood Party’s podcast (aired on Radio Rai 3) featuring Corrado Farina as guest:

Audio clip: é necessario Adobe Flash Player (versione 9 o superiore) per riprodurre questa traccia audio. Scarica qui l’ultima versione. Devi inoltre avere attivato il JavaScript nel tuo browser.

Finally we posted a live feed of an interview of Corrado Farina at DOCartoon and two videos containing the sonorization of a selection of the strips from Il Grande Persuasore by electro-acoustic ensemble VipCancro. Enjoy!

 

UnCage IT: Lucca, venerdì 19 ottobre

L’anno del centenario di John Cage si sta per concludere e dopo aver omaggiato il compositore americano con la pubblicazione della cartilagine n°8, 1000 e una nota per John Cage, la redazione di [dia•foria, insieme all’associazione musicale lucchese di musica contemporanea Cluster e all’associazione culturale Laboratorio Brunier, presenta UnCage IT – Omaggio a John Cage: una giornata di musica, performance e conferenze intorno a Cage.

La giornata si terrà venerdì 19 ottobre 2012 a partire dalle ore 17.45, presso l’Auditorium di San Romano a Lucca, spazio messo gentilmente a disposizione dalla Provincia di Lucca grazie al sostegno dell’associazione culturale Laboratorio Brunier. Questo il programma:

Ore 17.45 (apertura):

  • Carlo Battisti – “Alea”, performance. Performers: Carlo Battisti e Claudia Marchetti
  • Cerimonia di apertura a cura di: Renzo Cresti (Cluster), [dia•foria e Cramps Records; conferenza del musicologo Marco Lenzi:
    “Brutti scherzi giocati dal caso: la cifra personale dell’opera di John Cage”
  • Daniele Lombardi (pianoforte) e Ana Spasic (cantante) eseguono il recital “Cage Age”:  da Song Books  (vol.1), “Solo for Voice 43” (in audio), “Solo for Voice 82”, 1970; Cosa può fare un pianista contro le guerre, “In the name of the holocaust “ (per piano preparato), 1942; “Aria”, (per voce), 1958; Il suono del silenzio, “4’33” “, 1952, (tacet, per qualsiasi strumento o combinazione di strumenti); “Solo for Voice 23, 0’ 00’’ N°2″, 1970; Time-Space, “Two Pieces” (per pianoforte), 1946; “The Wonderful window of eighteen springs”, 1942;”Nowth upon Nacht” (per voce e pianoforte chiuso, Versi tratti da Finnegans Wake di James Joyce), 1984; Happening, “TV Köln” (per pianoforte), 1958                 

Ore 19.30 (pausa)

Ore 21 (concerto serale):

  • Beatrice Venezi (pianoforte) esegue Primitive e Room di John Cage
  • Giorgio Lazzarini, “Concerto per Silenzio e Basso Tuba”, prima assoluta, Marco Fagioli (tuba)
  • Stefano Giannotti, Earth Cards 01/10″ (per componium cromatico), 2012; “Sono invisibile” (da Inizializzazione, voce narrante, violino, kalimba), prima assoluta, 2003/2012; “Girotondo/Amore mio” (per voce, tamburo e suoni registrati. Da Amore mio, opera radiofonica per SWR Baden-Baden), 2012; “Rain Cards 01/06” (per componium cromatico), prima assoluta, 2012.
  • Guido Masini, “What?”, prima assoluta, Coro Puntaccapo
  • Antonio Agostini, “Grains and Variations (for John Cage)”, prima assoluta, Quintetto Cage Ensemble
  • Quintetto Cage Ensemble, esecuzione di “In A Landscape”, di John Cage. Roberto Baccelli (pianoforte), Lucia Barsotti (flauto traverso), Riccardo Puccetti (percussioni), Giuseppe Angeli (tromba), Michael Bastianelli (sassofono)
  • VipCancro, quartetto di sperimentazione elettroacustica esegue “Shortwave Oracle”, Andrea Borghi (basso), Alberto Picchi (elettronica), Nicola Quiriconi (voce), Filippo Ciavoli Cortelli (percussioni/nastri)

L’ingresso alla giornata è libero (a offerta).

John Cage’s centennial year is about to conclude and after celebrating the American composer through cartilage n°8, 1000 e una nota per John Cage (A thousand and one note for John Cage), [dia•foria’s crew together with Cluster, a contemporary music association from Lucca, and the cultural association Laboratorio Brunier presents: UnCage IT – Omaggio a John Cage: a day of music, performance and panels around Cage.

The day will take place Friday, October 19 2012 from 5.45pm, at the San Romano Auditorium in Lucca. The venue is kindly offered by the Provincia di Lucca assisted by the cultural association Laboratorio Brunier. This is the program:

5.45pm (opening):

  • Carlo Battisti – “Alea”, performance. Performers: Carlo Battisti and Claudia Marchetti
  • Opening cerimony by: Renzo Cresti (Cluster), [dia•foria and Cramps Records; conference by musicologist Marco Lenzi:
    “Brutti scherzi giocati dal caso: la cifra personale dell’opera di John Cage”
  • Daniele Lombardi (piano) and Ana Spasic (singer) perform in the recital “Cage Age”:  from Song Books  (vol.1), “Solo for Voice 43” (in audio), “Solo for Voice 82”, 1970; What a pianist could do against wars, “In the name of the holocaust “ (for prepared piano), 1942; “Aria”, (for voice), 1958; The sound of silence, “4’33” “, 1952, (tacet, any instrument or combination of instruments); “Solo for Voice 23, 0’ 00’’ N°2″, 1970; Time-Space, “Two Pieces” (for piano), 1946; “The Wonderful window of eighteen springs”, 1942; “Nowth upon Nacht”  (for voice and muted piano, excerpts from Finnegans Wake by James Joyce), 1984; Happening, “TV Köln” (for piano), 1958     

7.30pm (pause)

9pm (evening concert):

  • Beatrice Venezi (piano) performs Primitive and Room by John Cage
  • Giorgio Lazzarini – Concerto per Silenzio e Basso Tuba (world premiere), Marco Fagioli, tuba
  • Stefano Giannotti Earth Cards 01/10″ (for chromatic componium), 2012; “Sono invisibile” (from Inizializzazione, narrating voice, violin, kalimba), world premiere, 2003/2012; “Girotondo/Amore mio” (for voice, drum and recorded tape. From Amore mio, radiophonic work for SWR Baden-Baden), 2012; “Rain Cards 01/06” (for chromatic componium), world premiere, 2012.
  • Coro Puntaccapo performs What? by Guido Masini, world premiere
  • Antonio Agostini, “Grains and Variations (for John Cage)”, world premiere, performed by Cage Ensemble quintet
  • Quintetto Cage Ensemble, performs “In A Landscape”, by John Cage (Roberto Baccelli – piano, Lucia Barsotti – flute, Riccardo Puccetti – percussions, Giuseppe Angeli – trumpet, Michael Bastianelli – saxophone)
  • VipCancro, electroacoustic experimental ensemble (Andrea Borghi – bass, Alberto Picchi – electronics, Nicola Quiriconi – voice, Filippo Ciavoli Cortelli – percussions/tapes), performs “Shortwave Oracle”

Entrance is free.

Radio3, Hollywood Party – Il Grande Persuasore e Corrado Farina

Nella puntata radiofonica di Hollywood Party di lunedì 8 ottobre 2012, su Rai Radio3, Corrado Farina ha parlato in collegamento telefonico del DOCartoon Festival di Pietrasanta, dove si sta svolgendo la retrospettiva completa della sua opera.

Farina ha ricordato – con la freschezza e la simpatia che gli sono proprie – come [dia•foria abbia avuto un ruolo determinante riguardo alla sua presenza nel Festival e ovviamente ha descritto tutto il lavoro che è stato fatto intorno alle strisce de Il Grande Persuasore:

  • la pubblicazione a cura di [dia•foria, che raccoglie l’integrale delle strisce, rimaste inedite per più di 40 anni, con una prefazione di Oliviero Diliberto e una postfazione di Claudio Bertieri, che verrà presentata in anteprima nazionale GIOVEDI 11 ore 18.30, presso il Ristorante PepeNero, in occasione dell’inaugurazione della mostra di una scelta di strisce de Il Grande Persuasore, con allestimento sperimentale dei bioarchitetti di Bambuseto.
  • la sonorizzazione delle strisce del fumetto (in proiezione) che si è svolta DOMENICA 7, ore 18.00, presso il Chiostro di S. Agostino, ad opera del gruppo di improvvisazione elettroacustica VipCancro. VipCancro, formati da Andrea Borghi (basso), Alberto Picchi (elettronica), Nicola Quiriconi (voce), Filippo Ciavoli Cortelli (percussioni/nastri), David Paolinetti (batteria) + Daniele Poletti (voce recitante) per questa occasione, attraverso un accompagnamento musicale di matrice sperimentale, un flusso sonoro dissonante ed ipnotico hanno cercato di far emergere l’aspetto più drammatico e orwelliano del fumetto, che da solo rivisita in stile amaro e satirico, il tema del controllo e dell’assoggettamento delle masse attraverso un uso esclusivamente politico e dittatoriale dei mezzi d’informazione e della cultura popolare. Lo scopo della sonorizzazione è stato quello di rivivificare un materiale rimasto inedito per diversi lustri, ma assolutamente attuale, perché in netto anticipo sui tempi. I drones creati dal gruppo più che descrivere ciò che leggiamo, vogliono evocare i suoni dei luoghi e i luoghi dell’anima in cui sono ambientate queste vignette, integrando e riattualizzando, se possibile, un messaggio ancora oggi inquietante e radicato nella nostra società.

Qui potete ascoltare un estratto della puntata di Hollywood Party:

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During last Monday’s (October 8 2012) episode of Radio Rai 3 program Hollywood Party, Corrado Farina spoke about DOCartoon Festival in Pietrasanta, where a complete retrospective of his work is currently taking place.

Farina recalled – with his usual cheerfulness and freshness – how [dia•foria played a key role in his participation at the Festival and thoroughly described all the work that was done around the comic strips of Il Grande Persuasore:

  • [dia•foria’s new publication, which gathers all the strips, unreleased for over 40 years, features a preface by Oliviero Diliberto and an afterword by Claudio Bertieri. It will be officially presented for the very first time Thursday, October 11 at 6.30pm, at PepeNero restaurant on the opening of the exhibition of a selection from the strips of Il Grande Persuasore. The exhibition’s experimental set-up was curated by Bambuseto‘s crew of artisans.
  • the sonorization of the comic strips (projected) that took place Sunday, October 7, 6pm at the Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta, by electro-acoustic ensemble VipCancro. VipCancro – Andrea Borghi (bass), Alberto Picchi (electronics), Nicola Quiriconi (voice), Filippo Ciavoli Cortelli (percussions/tapes), David Paolinetti (drums) + Daniele Poletti (narrator) for this occasion – by means of an experimental musical accompaniment, a sonorous dissonant and hypnotizing flow, attempted to reveal the more dramatic and Orwellian aspects of the strips, which alone bitterly and satirically revisit the theme of control and the submission of masses through an exclusively political and dictatorial use of the media and popular culture. The sonorization aimed at enlivening this material that remained unreleased for a long time, though still true now, as it really anticipated our times. The drones created by the ensemble rather than portraying what we are reading, want to evoke the sounds of the spaces and the spaces of our souls where these strips are taking place, integrating and reanimating an eerie message yet rooted in our society.

You can listen to the excerpt from Hollywood Party‘s podcast above (sorry, only in Italian:-)

Zomarch + VipCancro performance

Ecco alcune foto della performance tenutasi giovedi 21 aprile 2011 presso il Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art), a conclusione della giornata-evento dedicata al contenitore di cultura contemporanea BAU. E’ stato un lavoro di grande impatto emotivo e di vera e propria empatia fisica. Noi di [dia•foria siamo felicissimi di aver ospitato sul nostro spazio il gruppo performativo Zomarch (Daniele Poletti, Serena Del Cima, David Lucchesi, Sara Ricci, Silvio Pennesi e Claudia Marchetti) e i musicisti sperimentali VipCancro (Andrea Borghi, Alberto Picchi, Filippo Ciavoli Cortelli e Nicola Quiriconi). Seguiranno altri contributi

Le foto sono di Marcello Rugai

Zomarch azione

VipCancro (Andrea, Alberto, Nicola, Filippo)

non volto

Zomarch azione 2

Zomarch azione 1

The pictures above were taken (by Marcello Rugai) on Thursday, April 21 2001 at Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art) while the day dedicated to BAU (a container of contemporary culture) was ending. It has been a very strong and emotional effort which resulted in a tangible empathy. The [dia•foria crew is really proud of having hosted on its space the performative group Zomarch (Daniele Poletti, Serena Dal Cima, David Lucchesi, Sara Ricci, Silvio Pennesi e Claudia Marchetti) as well as the experimental ensemble VipCancro (Andrea Borghi, Alberto Picchi, Filippo Ciavoli Cortelli, Nicola Quiriconi). More contributions will follow.